a cura di Gianfranco Scorrano, già Presidente della SCI
La nota di Giorgio Nebbia illustra brillantemente la partecipazione dei chimici alla vita politica del Paese. Vorrei aggiungere qualcosa e cercare di rispondere alla domanda: erano i chimici in Parlamento anche attivi nelle nostre organizzazioni scientifiche?
L’archivio storico del Senato e della Camera riporta notizie su tutti i senatori e deputati del periodo prima della Seconda guerra mondiale e qualche informazione, più difficile da trovare, per il periodo del dopoguerra.
Fino alla fine della seconda guerra mondiale in Italia non si votava per il Senato, che era invece di nomina del Sovrano, controfirmata dal Capo del Governo, e a vita. La scelta dei senatori era fatta, senza limite di numero, nell’ambito di 21 categorie elencate nello Statuto tra le quali due in particolare interessano gli scienziati: i membri della Regia Accademia delle Scienze di Torino, e coloro che avessero illustrata la Patria con “servizi e meriti eminenti”. Grazie all’applicazione di quest’ultima norma vennero a far parte del Senato del Regno personaggi della cultura come Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi, Giosuè Carducci, Benedetto Croce, Guglielmo Marconi e Giovanni Gentile.
E i chimici? Quanti sono stati? Erano attivi anche nelle nostre associazioni? Vi presento un breve riassunto rimandandovi per le notizie biografiche al sito http://www.chimica.unipd.it/gianfranco.scorrano/pubblica/la_chimica_italiana.pdf e per la sequenza delle istituzioni chimiche al sito http://www.chimica.unipd.it/gianfranco.scorrano/pubblica/Storia_SCI_Vol_1.pdf
Riassumo quest’ultima parte: A Milano e Roma furono fondate, rispettivamente nel 1895 e 1903, le due Società Chimica di Milano e di Roma, che, nel 1909 si associarono nella Società Chimica Italiana, federazione delle Sezioni di Roma e di Milano, seguite da Napoli. Nel 1919 questa federazione si sciolse con la nascita a Milano della Società di Chimica Industriale ed a Roma della Associazione di Chimica Generale ed Applicata. Nel 1929 queste due associazioni si fusero nella Associazione di Chimica che poi nel 1947 ridette vita alla Società Chimica Italiana.
Dal 1871 al 1948 furono nominati Senatori o Deputati 9 professori di chimica: Stanislao Cannizzaro, Emanuele Paternò, Giacomo Ciamician, Raffaello Nasini, Angelo Menozzi, Felice De Carli (deputato), Mario Betti, Giuseppe Bruni. Dalle Notizie Biografiche pubblicate nel sito sopra indicato si ricava che: Cannizzaro è stato Presidente della Società Chimica di Roma (1903); Paternò Presidente della Società Chimica Italiana sezione di Roma (1909,1913,1917); Ciamician Presidente della Associazione di Chimica Generale ed Applicata (1919-1920); Nasini Presidente della Associazione di Chimica Generale ed Applicata (1923-1924); Menozzi Presidente della Società Chimica sezione di Milano (1913) e vice-Presidente della Associazione di Chimica Generale ed Applicata (1919); De Carli consultore della sezione emiliana della Associazione Italiana di Chimica (1938-1939); Betti vice-Presidente della Associazione Italiana di Chimica (1938-1949); Bruni Presidente della Società di Chimica Industriale (1921-1922)
In sommario, in 77 anni sono stati nominati 9 professori tutti attivi nelle nostre associazioni, oltre che in università, e certamente meritevoli di attenzione come scienziati anche ora.
Accanto a questi sono stati nominati senatori o deputati rappresentanti dell’industria chimica : sen. Piero Ginori Conti, per esempio delle industrie boracifere di Larderello, presidente della Associazione di Chimica Generale ed Applicata (1921-1922 e 1925-1926 e della Associazione Italiana di Chimica nel 1938-39; on. Cesare Serono, dell’Istituto Medico Farmacologico omonimo, Presidente dell’Associazione Italiana di Chimica dal 1939 al 1949; on. Giovanni Morselli, delle industrie Carlo Erba e Caffaro, Presidente della Associazione Italiana di Chimica dal 1929 al 1932; sen. Leopoldo Parodi Delfino delle industrie Bomprini Parodi Delfino, Vice-presidente della Associazione di Chimica Generale e Applicata (1923, 1927) e poi della Associazione Italiana di Chimica (1938-1949); sen. Guido Donegani, della Montecatini, che era stato nel Consiglio Centrale della Società di Chimica Industriale nel 1921-1922. Altro industriale nominato senatore è Ugo Ciancarelli della Società italiana industriale zucchero ed alcole.
In totale 6 importanti industriali, che aggiunti ai 9 universitari ci porta a 15 persone esperte di chimica nell’arco di 77 anni pari a circa un chimico ogni 5 anni.
Dal 1948 al 2012 sono passati 64 anni: se si fosse mantenuto lo stesso ritmo avremmo dovuto trovare 12-13 chimici in parlamento. E’ vero? No.
Dal 1948 abbiamo come senatore Michele Giua, Professore all’Università Torino, uno dei pochi rifiutatosi di aderire al Partito fascista e perciò cancellato da Assistente ordinario, condannato dal Tribunale speciale a 15 anni di carcere, poi eletto senatore dal 1948 al 1958 e che nella Società Chimica Italiana ha rappresentato come Presidente la Sezione Piemonte nel 1960-63.
Poi troviamo dal 1976 al 1992, come deputati, Gianni De Michelis, Enzo Tiezzi e Giorgio Nebbia prima (1983-1987) deputato e poi (1987-1992) senatore, tutti e tre senza cariche ufficiali nella SCI, anche se attivi in campo chimico istituzionale e, ai tempi attuali, Luigi Nicolais, deputato dal 2008 al 2012, ora Presidente del CNR, già Presidente della Sezione Campania della Società Chimica Italiana nel 1991.
Infine Mario Cingolani, deputato prima della seconda guerra mondiale e poi dell’Assemblea Costituente e poi Senatore dal 1948, è stato nel 1955-1959 Presidente della Società Chimica Italiana.
In totale abbiamo 6 chimici in parlamento (per lunghi periodi, altri, come Croatto furono senatori solo per pochi mesi) a fronte dei 12-13 che avremmo dovuto trovare mantenendo le percentuali di anteguerra. Una perdita di rappresentanza che credo sia molto grave.
Due conclusioni: fino agli anni 50 del passato secolo, la comunità che si riconosce nelle associazioni scientifiche con il nome chimica, si è abbastanza distinta nell’apertura sia al naturale pubblico dei professori universitari, ma anche al pubblico industriale, che, d’altra parte, si è fatto coinvolgere nelle stesse associazioni di cui sopra; secondo, mentre nell’anteguerra c’era una seppur moderata attenzione del potere politico verso gli operatori del settore chimico, questa attenzione è andata calando.
Gianfranco Scorrano
Nota del blogmaster: le immagini sono tratte dal sito del Parlamento Italiano o da Wikipedia a meno di quelle di De Carli (unibo archivio storico http://www.archiviostorico.unibo.it), Cesare Serono (fondazione ceare serono http://www.fondazioneserono.org/5?serono_testo=39) e di Parodi Delfino dal sito della Talete Edizioni (http://www.taletedizioni.it). L’immagine di Gino Nicolais è tratta dal sito http://blog.imm.cnr.it/content/saluto-ai-dipendenti-del-presidente-nicolais. Le immagini degli altri colleghi si possono trovare nel post precedente di analogo argomento redatto da Giorgio Nebbia, ma ce ne sono anche alcune che non siamo riusciti a rintracciare.