Strano, tutto è chimica!

Mauro Icardi

Recensione del libro “Questione di chimica” di Mai Thi Nguyen-Kim

(il titolo tedesco originale è : Komisch, alles chemisch )

Mai Thi Nguyen – Kim

Questione di chimica

Ed. Sonzogno, euro 9.90
pp. 240, 1° ed. 2019

ISBN 978-88-454-0068-1

Confesso di essere una persona all’antica. Nonostante il proliferare di tecnologia, internet, social e quant’altro, subisco ancora il fascino dei libri e delle librerie. Dove ancora oggi passo intere ore, curiosando tra i volumi. Molto spesso riesco a trovare titoli interessanti. E a volte può bastare aprirne uno, sfogliare qualche pagina, leggere qualche paragrafo a caso, oppure l’incipit, per capire immediatamente che devo acquistare il libro che ho in mano.

E’ successa questa cosa anche con il libro di una giovane chimica tedesca Mai Thi Nguyen-Kim (il cui nome ricorda più che la Germania il continente asiatico). Mai ha conseguito il dottorato post laurea in chimica presso l’Università di Harward, ed è attualmente molto seguita sul suo canale Youtube: “ The secret life of scientists”. Questo è il suo primo libro. Sul suo canale Youtube risultano iscritte 26 milioni di persone.

Gironzolando tra i libri, del suo mi ha incuriosito più che il titolo “Questione di chimica”, il sottotitolo.      “Dentifricio, Smartphone, Caffè, Sonno Amore… perché la chimica spiega veramente tutto”.

Ho sfogliato qualche pagina e mi ha subito colpito, leggendo la prefazione al libro, un atteggiamento che anche io qualche volta assumo. L’autrice dice che una delle cose che più la appassiona è quella di immaginare la realtà a livello atomico, attraverso la lente della conoscenza della chimica. E confesso che qualche volta anche a me succede di pensare nello stesso modo. Lei dice di pensare al fluoruro nei dentifrici mentre si lava i denti, o al pH della crema che usa. Agli enzimi metabolici mentre si ciba. Anche a me succede, magari non con la stessa frequenza, ma succede. Per esempio al supermercato, quando leggo con attenzione gli ingredienti di alcuni prodotti. Forse non soffro come dice Mai di D.O.C (disturbo ossessivo chimico), ma penso di esserci abbastanza vicino. E credo che a molti di noi capiti di correre il rischio di essere scambiati per eccentrici, quando magari in compagnia di amici cerchiamo di far capire di cosa ci occupiamo, e la passione per la chimica.

Il libro è molto gradevole, l’autrice parla di chimica trasmettendo il suo genuino entusiasmo. Trovo piacevole anche lo stile con cui il libro è scritto. Appassionato, allegro e anche ironico. Adatto ai giovani, ma non solo. Divulgare la scienza senza ricorrere all’utilizzo del gergo tecnico, probabilmente ostico ai più, è uno dei suggerimenti che provengono dal libro. Suggerimento che deve in qualche modo far riflettere. In questo libro la chimica viene spiegata in maniera accessibile, ma niente affatto superficiale. E lo spunto iniziale di ogni capitolo prende spunto dalle esperienze di vita. Ho trovato molto divertente un episodio (che credo sia reale, e non frutto di invenzione per quanto possa apparire strano) dove l’autrice racconta come la sua migliore amica interrompa una probabile storia sentimentale, per incompatibilità “chimica” con il suo partner. Ma non si tratta della misteriosa chimica dell’attrazione e del sentimento, ma di una divergenza che nasce sulla formulazione di un dentifricio! Per meglio dire della diversa opinione, sull’utilità dei fluoruri per la protezione dalla carie, invece dell’idrossiapatite ormai molto usata. Un amore non sbocciato, una piccola baruffa tra due ricercatori. Lei chimica, lui fisico. Davvero gradevole. Per altro come scritto nel sottotitolo, anche la chimica dell’attrazione viene descritta e trattata.

Ho letto il libro praticamente in un giorno. Molti dei temi mi appassionano da sempre, tra i tanti la questione delle terre rare negli schermi degli smartphone, ma ovviamente anche la parte relativa a far chiarezza sui miti relativi all’acqua. E si parla anche di un tabù per molti, ma non per i chimici ( e su questo concordava anche Primo Levi). Si parla di cosmesi e di molecole odorose volatili che non odorano propriamente di violetta. I chimici militanti, e questo da sempre, non si spaventano per cose di questo genere.

Mai è entusiasta della chimica, e credo possa far entusiasmare molti lettori. Sia chi la chimica la conosce e l’ha studiata. Sia chi vuole imparare a conoscerla al di fuori di stereotipi e pregiudizi. Il libro è stato per me una piacevolissima sorpresa. Seguire Mai che descrive una sua giornata tradotta in atomi, molecole, chimica fisica, chimica inorganica è molto altro, mi ha strappato molte volte un sorriso durante la lettura. E a proposito di “chemofobia” (che nel libro è definita “chimismo” e temo, pur senza averne certezza che derivi da una traduzione errata), vorrei chiudere con una frase che mi è piaciuta. Parlando dell’eterna diatriba tra naturale e sintetico, sull’idea distorta e spesso confusa e superficiale che la chimica si porta appresso come un fardello, Mai suggerisce al lettore una considerazione importante: “Ragazzi la chimica non è sbagliata per principio”

In chiusura una considerazione personale e generale. Troppe volte la chimica torna alla ribalta quando ci sono eventi particolari. Così è stato nel 2011 (Anno internazionale della chimica), cosi è stato in questo 2019 Anno internazionale della tavola periodica e centocinquantesimo anniversario dell’invenzione di essa da parte di Dmitrij Mendelev. In queste occasioni per ragioni puramente commerciali, si trovano molti libri di divulgazione chimica nelle librerie. Sarebbe auspicabile vi rimanessero anche quando cala il sipario sulle manifestazioni.

3 pensieri su “Strano, tutto è chimica!

  1. Un breve commento sulla traduzione del titolo del libro; alla lettera komisch significa divertente, strano; ma c’è anche un gioco di parole che è difficile da rendere in italiano, ecco perché avevo usato il termine comico che si avvicina di più; ma dato che qualche collega mi ha fatto notare che komisch non era stato tradotto bene sono passato a strano; tuttavia secondo me comico è la resa più vicina al senso dell’originale.

  2. Tra i tanti gruppi che riceviamo al CNR di Bologna per i nostri progetti di divulgazione scientifica (https://www.bo.cnr.it/linguaggiodellaricerca/; http://rmschools.eu) talvolta mi devo improvvisare anche guida turistica (http://www.newsbiella.it/2019/10/30/leggi-notizia/argomenti/cultura-e-spettacoli/articolo/viaggio-a-bologna-con-premio-finale-per-tre-classi-di-valdengo-foto.html) così finisco per intrecciare quel po’ che so della storia della mia Città con un po’ d’idraulica, con la chimica dei mattoni e del ferro (il CNR di Bologna sta tra un canale navigabile e la ferrovia, in una ex-zona industriale popolata di fornaci e fucine) e poi avanti con la selenite, l’arenaria e i modi per conservrla dall’aggressione delle piogge acide, poi la pittura “a fresco” e i leganti per cui oggi tutti i quadri barocchi sembrano neri. Vedo che la cosa piace e colleghi, studenti, prof. di storia e scienze tornano a casa contenti.
    “Studiate tutto e cercate di fare delle correlazioni”
    Interdisciplinarietà è il messaggio che cerco di trasmettere ai ragazzi.

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