Luigi Campanella, già Presidente SCI.
Quando si parla di acqua generalmente lo si fa con riferimento alle carenze, agli sprechi, ai trattamenti, ma c’è un aspetto fisiologico che merita di essere considerato accanto a quelli più tradizionali. Il fegato ad esempio ha bisogno dell’acqua per rilasciare il glicogeno, la nostra riserva di carboidrati che viene frammentata a glucosio, utilizzato poi dal nostro organismo come carburante. Ma l’acqua ha numerose altre funzioni: regola la temperatura corporea, elasticizza le mucose, lubrifica le articolazioni, favorisce la digestione e il trasporto dei nutrienti, rimuove le scorie metaboliche ed altro ancora. Il nostro corpo, a seconda dell’età, dal 75% nei bambini al 50% negli anziani, è costituito da acqua sicché – ad esempio nel mio caso, peso ed età considerati -circolano dentro di me circa 40 litri di acqua. ![]() La maggior parte è contenuta all’interno delle cellule, circa 2/3, il rimanente intorno alle cellule e, circa il 10%,nel sangue, la cui parte liquida, il plasma ne rappresenta il 55%. Da quanto detto si comprende come la disidratazione del nostro corpo rappresenti un pericolo e che perciò va assolutamente reintegrata l’acqua che eliminiamo ogni giorno attraverso sudorazione (circa 1 l), urina (circa 700 ml), tanto da consigliare i tradizionali 2l di acqua da assumere giornalmente sia come tale sia come alimenti ricchi di essa, frutta e verdura in primis. Il bilancio idrico non si può separare da quello elettrolitico: gli elettroliti sono i sali minerali contenuti nei liquidi biologici e, per il corretto svolgimento di tutte le funzioni organiche, è fondamentale che essi mantengano una concentrazione adeguata. All’interno della cellula troviamo una quantità prevalente di potassio, mentre all’esterno il sodio è l’elettrolita preponderante. Quando l’organismo avverte una variazione nella quantità di acqua totale o nella concentrazione dei sali mette in atto dei meccanismi di compensazione, basati essenzialmente sull’assunzione (processo della sete) o sull’eliminazione (urine, sudore) di liquidi. Ad esempio, quando mangiamo un pasto molto salato (es. pizza) la concentrazione di sodio nei fluidi corporei aumenta e i centri ipotalamici della sete vengono stimolati e ci inducono a bere, mentre i reni sono spinti a espellere meno acqua. A regolare il bilancio idroelettrolitico entrano in gioco strutture endocrine come l’ipotalamo, luogo dei centri della sete, l’ipofisi, i surreni, con la secrezione rispettivamente degli ormoni vasopressina e aldosterone. L’idratazione del corpo umano può essere misurata con un apposito test, il test bio-impedenziometrico per il quale vengono applicati degli elettrodi sulle mani e sui piedi. ![]() Lo strumento induce il passaggio di una lieve corrente elettrica attraverso il corpo e viene misurata la resistenza offerta dall’organismo a questa corrente, dal cui valore si ricavano poi tutti i dati richiesti dal test.Il monitoraggio del livello di idratazione e oggi possibile con una app che permette di notificare agli utenti quando il livello d’acqua nel corpo si abbassa troppo; può ,inoltre, fornire un report dei liquidi che la persona ha consumato durante il giorno e misurare automaticamente l’assunzione d’acqua proveniente da cibi e bevande tramite un sensore di impedenza, che viene utilizzato per misurare il livello complessivo dei liquidi presenti nel corpo di una persona. I risultati vengono visualizzati su uno smartphone e le persone vengono avvisate mediante una notifica su display, spingendo l’individuo ad assumere più acqua se il livello di liquidi nel corpo è troppo basso Il firmware per il monitoraggio è parte della app . La tecnologia prende anche in considerazione l’attività fisica della persona e calcola la quantità di calorie bruciate. |
Ora che bisogna contenere ogni consumo, ho un osservazione (basata sull’esperienza di casa e dei campeggi) da fare : secondo me, l’introduzione dei rubinetti monoleva ha moltiplicato la comodità d’uso, ma anche i consumi. Ho osservato che in quasi tutti i casi, la leva viene alzata del tutto dalle persone, aprendo totalmente il flusso. Un tempo, con i rubinetti “a manopola”, si apriva istintivamente un mezzo giro, salvo particolari necessità, parzializzando i flussi (la max apertura comportava, se ben ricordo, almeno un giro/giro e mezzo di manopola.
Certo, si potrebbero applicare i limitatori di flusso agli areatori antischizzi, ma per chi ha lo scaldaacqua/caldaia a gas spesso può essere un problema, la fiamma per accendersi necessita di una certa caduta di pressione a valle della caldaia, per cui spesso non si fa.
Comunque, in Germania hanno già iniziato a chiudere l’acqua calda negli edifici aperti al pubblico (per risparmiare il gas, però).