Terza età

Luigi Campanella, già Presidente SCI.

L’Antropocene vede la predominanza della specie umana fra tutte le specie di vertebrati; in particolare questo nel tempo ha comportato una piramide della popolazione che in moltissimi paesi, specie nei più ricchi, vede la crescente importanza della quota anziana della popolazione. Con una serie di conseguenze.

Il 28 marzo nella Sala del Senato “Caduti di Nassirya” e stato istituito l’Intergruppo del Parlamento Italiano denominato “Invecchiamento Attivo”. Questa azione fa seguito all’approvazione da parte del Parlamento stesso di una legge che rappresenta una riforma strutturale rivolta alle persone anziane. È una legge che in Italia interessa 14 milioni di persone, è legata ai fondi del PNRR ed è frutto del grande lavoro del Comitato per la Riforma della Salute e dell’Assistenza Sociale istituito nel 2020 dall’allora Min.ro della Salute Speranza e presieduto da Monsignor Paglia, e poi confermato dal Governo Draghi e da questo lasciato in eredità al Governo attuale che ha nuovamente approvato la Riforma con piccole variazioni blindandone l’approvazione.

La protezione delle persone più anziane e più specificatamente il rispetto dei più vecchi che hanno nella loro vita vissuto nel mondo della scienza e della cultura e che hanno svolto un ruolo di guida e consiglio alle nuove generazioni ha stimolato in tutto il mondo la nascita e lo sviluppo di Associazioni e di Gruppi Leader. La loro forza è diversa a seconda dei Paesi in qualche caso considerati con interesse ed attenzione, in qualche altro praticamente ignorati. Questa è la ragione per cui si sta pensando che un passo importante possa essere la creazione di una Rete fra queste Associazioni, capace di fungere da supporto a ciascuna di esse, sulla base dello stesso principio della Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, dell’Esperto Indipendente sulla fruizione dei Diritti Umani e dell’Alleanza Mondiale per i Diritti dei più anziani, tutte e 3 iniziative che da sempre raccomandano la creazione di strumenti di coesione e collaborazione.

I componenti della Rete dovrebbero scambiarsi con continuità esperienze e competenze, organizzando periodici incontri/eventi durante i quali da un lato rinforzare la collaborazione ed il peso a livello di ogni singolo Paese e dall’altro incentivare le adesioni e presentare i nuovi membri a quanti già fanno parte del Network. Dovrebbero essere garantite promozione della salute, prevenzione dalla malattia e fruizione di tutti i servizi, né più né meno di quanto avviene per tutti gli altri cittadini, a partire dal diritto alla mobilità, alla educazione e sicurezza alimentare, all’ambiente pulito, alla istruzione sulle nuove tecnologie di servizio, alla protezione dalle nuove malattie e dai nuovi rischi.

Non si tratta però solo di welfare ed assistenza sociale, tenuto conto che una delle proiezioni economiche di maggiore interesse riguarda la Silver Economy. Questa copre numerosi settori della economia collegati alla gestione di servizi ed attività che da un lato garantiscono il rispetto di certi diritti alla componente più anziana della popolazione, salute, alimentazione, tecnologie e dall’altro inseriscono tale componente nel bilancio economico dello Stato e nella produzione del prodotto interno lordo nazionale, anche innovando rispetto alle strategie politiche adottate e portando a nuove occasioni di investimento ed a crescita dell’occupazione con la nascita di nuove figure. I settori coinvolti sono quelli a cui prima mi riferivo, sui quali l’allungamento della vita incide maggiormente: salute, prevenzione, sicurezza, educazione permanente, istruzione tecnologica, mobilità sostenibile, robotizzazione della società.

Per capire l’importanza di questo settore dell’economia è opportuno rifarsi al primo report su di esso da parte della Commissione Europea. L’età media dei cittadini europei si è allungata per due motivi, l’accresciuta longevità ed il basso tasso di natalità: passeremo da 4 cittadini in età lavorativa per uno oltre i 65 anni nel 2013 a 4 per 2 nel 2050. Un altro dato allarmante per il presente: un baby ogni 5 anziani (oltre 50 anni).

Questa medaglia ha però un’altra faccia collegata alle opportunità ed opzioni che questa situazione comporta: nuove esigenze, nuovi bisogni, nuova gestione della società, nuove competenze ed esperienze richieste.

La Silver Economy non è un mercato, ma un’economia trasversale. Se la comunità dei più anziani fosse uno stato il suo PIL sarebbe più ricco di quelli di Germania, Regno Unito e Giappone e solo secondo a quelli di Stati Uniti e Cina. In Italia un Rapporto di Confindustria illustra come gli over 75 siano dotati di conoscenze tecnologiche, di disponibilità economiche, di servizi a disposizione, di qualità della vita, di pratica sportiva impensabili 30 anni fa. La ovvia conseguenza è che queste condizioni devono essere sostenute e soddisfatte così divenendo opportunità economiche e sociali in campi diversi: dai trasporti all’energia, dall’industria alimentare alla robotica, dalla cultura alla sicurezza, dallo sport alle telecomunicazioni. Ad esempio con l’Internet delle Cose i più anziani possono essere monitorati continuamente nelle loro stesse case per gli aspetti di salute, sicurezza, alimentazione genuina, comunicazione.

A causa dell’invecchiamento medio della popolazione si rende necessaria una riorganizzazione della nostra Società rispetto ai modelli attuali di gestione, a partire dalla possibile istituzione di un Ministro della Terza Età, capace di inserire all’interno delle scelte governative la soluzione dei problemi connessi alla terza età, con particolare riferimento all’allungamento medio della vita ed alle conseguenti implicazioni sulla economia dei singoli Paesi. Attualmente soltanto 7 Paesi si sono dotati di un tale Ministero (Australia, Nuova Zelanda, Canada, Malta, Scozia, Irlanda, Galles) con il compito per esso di guardare alla popolazione più anziana come una componente alla quale devono essere garantiti servizi e salvaguardati diritti nell’interesse stesso del Paese, esattamente come avviene per le altre componenti della popolazione. Come membro del Governo e componente del Consiglio dei Ministri il Ministro dovrebbe preoccuparsi del fatto che le politiche per la terza età siano componenti di quelle più generali di competenza del Governo stesso, quindi una voce al pari delle altre. Strettamente collegato è il rilievo che questo Ministero potrà dare all’Economia della Terza Età, quale opzione ed opportunità da cogliere come spinta e supporto alla crescita ed al progresso della societa civile e della sua qualità della vita. Il neo Ministro potrebbe considerare l’invecchiamento medio della popolazione con un approccio olistico che spazi dall’educazione permanente a forme di cultura modulate sulle capacità ed abilità fisiche ed intellettive. Solo così si potrà rendere responsabile la partecipazione dei cittadini più anziani alle scelte del Paese, come avviene nel caso dei referendum, tenendo conto che si tratta in ogni caso di scelte che corrispondono complessivamente al 20% del PIL nazionale. Per il coordinamento a livello sia nazionale che locale dell’area Silver Economy con le scelte politiche dei Governi potrebbe essere prevista la istituzione di un Comitato Interministeriale degli Anziani capace di suggerire sulla base della conoscenze e dei data disponibili la migliore allocazione possibile delle risorse in relazione alle disponibilità ed alle esigenze locali e nazionali pervenendo alla proposizione di programmi chiave. Per monitorare continuamente gli aggiornamenti circa le necessità più urgenti degli anziani il Comitato dovrebbe mantenere sempre attivi i collegamenti con le Associazioni di Categoria ed i Gruppi rappresentativi di Opinione degli Anziani attraverso audit e forme di consultazione on line da estendere anche ad Associazioni presenti in altri Paesi, ma attive per le stesse finalità.

Il ruolo  di questo Comitato dovrebbe essere garantito da leggi nazionali e ne dovrebbe essere prevista la crescente importanza nella fase delle scelte. In attesa che tutto maturi rincuora vedere che c’è già Next Age, il primo programma europeo di accelerazione per start up attive nella silver economy impegnate ad ideare soluzioni innovative per gli over 50. Il programma fa parte della Rete Nazionale Acceleratori e nasce dall’iniziativa di diverse entità imprenditrici con una dotazione finanziaria complessiva di 8 milioni. Next Age avrà durata di 3 anni e tende a supportare circa 10 start up all’anno attive nella silver economy che si trovino nella fase seed e preseed tramite un percorso di 4 mesi verso la validazione dei loro modello di business ed il rafforzamento delle loro potenzialità di crescita. L’acceleratore avrà sede ad Ancona.