Forever chemicals.

Luigi Campanella, già Presidente SCI

I PFAS, sostanze perfluoroalchiliche, sono di solito utilizzate per rendere diversi prodotti di consumo resistenti all’acqua, alle macchie ed al calore. Sono chiamati forever chemicals, “prodotti chimici per sempre” perché non si degradano ed a causa della loro stabilità rischiano di essere accumulati nell’organismo umano a concentrazioni superiori alla soglia di sicurezza, divenendo causa di patologie gravi come il cancro, complicazioni fetali, disfunzioni epatiche. Il percorso più comune per arrivare all’uomo passa attraverso le acque reflue, i fanghi di depurazione, smaltiti poi su terreno come fertilizzanti o versati nei corsi di acqua e da questi all’uomo.

Uno studio della Università della Florida pubblicato su Environmental Science and Technology Letters (scaricabile liberamente)

ha dimostrato che un prodotto di generale consumo contenente PFAS è la carta igienica: 21 marche diffuse nel mondo hanno dimostrato di contenerne. In effetti il lavoro non dimostra implicazioni dell’uso della carta igienica con la salute, ma allerta rispetto al rischio di assorbimento attraverso la pelle di PFAS, tenuto conto del generale elevato consumo di carta igienica. In Italia nella precedente legislatura era stato presentato un disegno di legge per la messa al bando dei PFAS, ma in quella in corso nessuno lo ha riproposto. I suoi contenuti rispondono alle richieste di Associazioni, Movimenti, Comitati che chiedevano la messa al bando dei PFAS, bioaccumulabili e persistenti, per evitarne la presenza in aria, acque, alimenti con possibile trasferimento all’organismo umano. La proposta di legge riguardava il divieto di produzione, uso e commercializzazione dei PFAS e di prodotti che li contenevano, e regolava riconversione produttiva e misure di bonifica e controllo. Una recente inchiesta giornalistica dimostra come ripresentare questa legge risponderebbe ad elementari principi di sicurezza visto che una mappa realizzata in Europa ha evidenziato 17000 siti contaminati da PFAS di cui 2000 a concentrazione pericolosa; fra questi Brescia.

Intorno al problema PFAS sono attivi 2 processi. Il primo è presso il Tribunale di Vicenza, contro la Miteni di Trissino produttrice di PFAS e accusata di essere responsabile dell’avvelenamento di molti lavoratori, denunciato anche dalla Commissione Episcopale Italiana in un grande convegno. C’è da aggiungere che anche i Sindacati hanno avviato questa battaglia e che l’INCA CGIL ha chiesto ed ottenuto che le malattie da PFAS di 19 lavoratori siano riconosciute come malattie professionali con danno del 2%. Il secondo processo riguarda il Tribunale di Alessandria ed è in corso contro la Solvay di Spinetta Marengo a cui viene contestata l’ipotesi di disastro ambientale colposo. In particolare è sotto accusa la tenuta della “barriera idraulica” che, al contrario di quanto garantito, non ha evitato fuoriuscite di contaminanti storici come i PFAS, ma anche cromo esavalente.

2 pensieri su “Forever chemicals.

  1. Sarebbe un’ottima cosa se la Società Chimica Italiana (o singoli membri di essa) proponesse una legge di iniziativa popolare su questo tema o sostenesse una proposta di legge già formulata ma non ancora discussa. Nel primo caso, l’unico ostacolo serio sarebbe la conseguente (e necessaria) raccolta delle adesioni (art 71 della costituzione ……Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta da parte di almeno cinquantamila elettori di un progetto redatto in articoli).

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