Notizie brevi di ambito chimico scovate dalle redazione o dai lettori, seme di futuri post: collaborate con noi.
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Pubblicato il rapporto 2013 ISPRA sui siti industriali a rischio in Italia; si tratta di un rapporto ISPRA, ossia l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Via Vitaliano Brancati, 48 – 00144 Roma http://www.isprambiente.gov.it
Il rapporto 181/2013 ISBN 978-88-448-0613-2 dal titolo “Mappatura dei pericoli da incidente rilevante in Italia, edizione 2013” è scaricabile anche da:
è la più aggiornata e completa lista di siti a rischio industriale del nostro paese, una lettura essenziale per il chimico ma anche per il cittadino qualunque. Per chi volesse sapere se ci sono siti vicino a lui leggete qua.
(c.dellavolpe)
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Chimica popolare – PS
a cura di Giorgio Nebbia, nebbia@quipo.it
Un conoscente mi chiede il titolo di qualche libro che possa indurre una studentessa di liceo ad appassionarsi alla chimica.
Ho suggerito i seguenti titoli di libri in italiano:
Oliver Sacks, “Zio Tungsteno”, Milano, Adelphi, 2002, 412 pp., 19 ?
Penny Le Couteur e Jay Burreson, “I bottoni di Napoleone. Come 17 molecole hanno cambiato la storia”, Milano, TEA Tascabili, 408 pp.,
Sam Kean, “Il cucchiaino scomparso e altre storie della tavola periodica degli elementi”,
Milano, Adelphi, 409 pp.
Simon Garfield: “Il malva di Perkin: storia del colore che ha cambiato il mondo”, Milano, Garzanti, 2002
Carlo Djerassi, “La Pillola, gli scimpanze pigmei e i cavalli di Degas. La scoperta degli anticoncezionali”, Milano, Garzanti, 1994
Primo Levi, “Il sistema periodico”, Torino, Einaudi, 281 pp., 1975 ma molte edizioni successive
Gianni Fochi, “La chimica fa bene”, Firenze, Giunti, 2012, 186 pp
Qualcuno può suggerire altri titoli ?
Giorgio Nebbia
PS
“Quando”, Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Quando l’industria chimica produceva merci e cultura — e profitti. Segnalo due, ormai introvabili, libri di chimica popolare pubblicati nel 1984 e nel 1986 dal progetto Montedison Cultura. Il primo è “La storia della chimica a fumetti”, (Milano Libri, 127 pagine) con i bei disegni di Cinzia Ghigliano e il testo di Luca Novelli. Ci sono tutti, dai consulenti dei Faraoni, a Stahl con la parrucca e il suo flogisto, al povero Lavoisier sulla ghigliottina, a Mendeleev con la sua bella barba, fino a Natta. E c’è anche la spiegazione di molte reazioni chimiche e processi industriali. Divertente.
Il secondo libro è intitolato “Azoto” (Scheiwiller, 236 pp.) ed è di Carlo Emilio Gadda (1873-1973), proprio l'”ingegner Gadda” che sarebbe diventato celebre con il romanzo “Quer pasticciaccio brutto di Via Merulana”, con “L’Adalgisa”, “La cognizione del dolore” e moltissime altre opere. Gadda, laureato in Ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Milano nel 1920, negli anni trenta scrisse su l’Ambrosiano, la Gazzetta del Popolo, e alcune altre riviste, vari articoli di divulgazione di chimica e ingegneria; 23 dei quali sono raccolti nel volume che prende il titolo da uno di essi, sull’invenzione della sintesi dell’ammoniaca. Altri trattano la calciocianammide (allora scritta con una emme sola), l’alluminio, l’uso dell’ammoniaca come carburante per autoveicoli (1932), la chimica del restauro.
Non posso dire che gli affari dell’industria chimica vadano poco bene perché fa poco cultura; suggerisco modestamente che, forse, più cultura, più divulgazione chimica, con poca spesa farebbe capire, meglio della pubblicità, ad un pubblico più vasto, quello che tale industria fa e come lo fa.
(gb)
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Spray al peperoncino
Notizia di origine:
Quali molecole possono essere responsabili del caso?
C’è una importante classe di recettori che vengono attivati quando si verificano questi episodi, recettori presenti nel nostro organismo e chiamati transient receptor potential cation channel, ossia recettori-canale permeabili ai cationi che determinano variazioni transitorie di potenziale, proteine di membrana cellulare che sono deputate ad attivarsi in presenza di stimoli nocivi i più vari: temperatura, sostanze chimiche e fenomeni fisici vari.
I due interessati a questi fenomeni sono denominati il primo TRPV1 e il secondo TRPA1 e vengono stimolati da agonisti appartenenti a due classi di molecole: sono rispettivamente i derivati della capsaicina e le molecole come il cosiddetto CS, un aggressivo chimico inventato nel 1928 da Ben Corson and Roger Stoughton in USA (da cui CS) usato comunemente come gas lacrmogeno; entrambe queste sostanze possono essere presenti negli spray urticanti alla base dell’episodio di Milano, anche perchè sono praticamente gli unici in vendita.
per approfondire:
http://en.wikipedia.org/wiki/Capsaicin
http://en.wikipedia.org/wiki/CS_gas#CS_spray
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esplosivo invisibile
Sui giornali di oggi e di ieri (6-7 agosto) si susseguono le notizie su una possibile nuova formulazione esplosiva che i membri di Al Kaeda potrebbero usare contro i voli civili; di cosa si tratta?
Non sono un esperto di esplosivi ma cercando in rete si trovano molte informazioni a riguardo, più sulla stampa anglosassone ed internazionale che su quella di casa nostra che ha poca dimestichezza con la chimica.
Di cosa si potrebbe trattare? Più che del famoso Picatinny qui potremmo essere di fronte ad un uso “furbo” di un materiale conosciuto da molto tempo: il PETN o pentaeritritolo tetranitrato.
Sintetizzato per la prima volta nel 1891 da Tollens, ( ma si proprio lui quello del famoso reattivo di Tollens ) e divenuto parte dei più famosi esplosivi al plastico come il famigerato Semtex, reso celebre dai film di 007.
Si tratta di una molecola solubile in acetone e con la quale si potrebbe imbibire un tessuto di vestiario da mettere in una valigia, ben compresso ed innescarlo con un innocuo strumento elettronico contenente anche un piccolo laser: insomma non tanto realmente invisibile ma molto difficile da scovare.
Tenete presente che il PETN fa parte delle molecole a doppia faccia di cui abbiamo già parlato, come il nitrato di ammonio; infatti è anche un potente farmaco vasodilatatore da usarsi in caso di angina pectoris.
Voi cosa ne dite?
(c.dellavolpe)