.1° Simposio di Spettrometria di massa isotopica

Un centinaio di esperti di spettrometria di massa isotopica ( IRMS , isotope ratio mass spectrometry) si sono incontrati dal 9 all’11 maggio scorsi nella cornice della Fondazione Edmund Mach.

Dalla tracciabilità all’autenticità alimentare, dalla scienza forense all’idrologia, passando per l’ambiente, l’anti-doping, l’archeometria. Sono infiniti i campi di applicazione della spettrometria di massa isotopica, una tecnica analitica per tracciare l’origine e caratterizzare l’ambiente, identificando ad esempio l’autenticità degli alimenti, l’impatto dei cambiamenti climatici sull’ambiente, le vie migratorie degli uccelli e le tracce di sostanze doppanti. Dal 9 all’11 maggio scorsi alla Fondazione Edmund Mach, dove è attivo uno dei laboratori più all’avanguardia a livello nazionale per la tracciabilità degli alimenti, si è svolto il primo simposio nazionale di spettrometria di massa isotopica organizzato in collaborazione con la Divisione di Spettrometria di Massa della Società Chimica Italiana.

Il convegno è stato patrocinato dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Società Chimica Italiana Sez. Trentino-Alto Adige Südtirol, ed ha visto la partecipazione di un centinaio di ricercatori, provenienti da tutta Italia ma anche da Cina, Inghilterra, Germania e Austria. L’evento ha inaugurato una nuova serie di workshop dedicati alle applicazioni di una particolare tecnologia, che è la spettrometria di massa isotopica. Lo scopo era quello di riunire la comunità italiana di ricercatori che lavorano in questo campo, per favorire la discussione e la cooperazione tra ricercatori provenienti da istituzioni pubbliche e private e la comunicazione tra le esigenze industriali e la conoscenza accademica. E’ stata anche l’occasione per definire lo stato dell’arte, la strumentazione, le metodologie, le applicazioni e le innovazioni nel campo di questa tecnologia.

Sono intervenuti il dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, Annapaola Rizzoli e il direttore del dipartimento Terra e Ambiente del CNR, Enrico Brugnoli.

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Foto di gruppo, IRMS 2016, FEM, S. Michele all’Adige.

In pochi numeri la sintesi: 106 iscritti, soprattutto da Italia, ma anche da  Cina, Inghilterra, Germania e Austria, 2 lectures, 7 Keynotes, 21 comunicazioni orali e 25 posters.

Un dottorando FEM (Mauro Paolini) ha vinto, in una rosa di giovani ricercatori di livello veramente alto, il premio come miglior contributo orale sull’applicazione dell’analisi isotopica. E’stata inoltre data una menzione speciale ad una ricercatrice del CNR di Porano (Olga Gavrichkova) e un premio al miglior poster (Giacomo Ferretti, UniFerrara). Al riconoscimento è stato associato anche un premio in denaro per i due primi classificati, che è stato offerto da uno degli sponsor (Elementar).

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Premio a Mauro Paolini, nella foto i membri del comitato di valutazione (da sin. Gianluca Giorgi (UNISIENA), Federica Camin (FEM), Fulvio Magni (UNIMI) , Mauro Paolini (FEM), Andreas Rossmann (Isolab, Monaco), il rappresentante dello sponsor (Elementar) e Leonard Wassenaar (IAEA, Vienna))

Durante il convegno è stato anche costituito all’interno della Divisione di Spettrometria di Massa della società chimica italiana il primo “Gruppo Italiano Isotopi Stabili” (GrItIS). Le finalità del Gruppo sono quelle di creare una piattaforma organizzata, di coordinamento e di riferimento per i ricercatori interessati allo studio degli isotopi stabili, con lo scopo di promuovere la conoscenza, la formazione, le applicazioni, le innovazioni metodologiche e strumentali in questo ambito.

Come coordinatore del gruppo italiano è stata nominata la dr.ssa Federica Camin, a conferma della leadership nazionale della ricercatrice FEM nel campo dell’utilizzo delle tecniche isotopiche.

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comitato di coordinamento del gruppo isotopi stabili da sx dietro Enrico Brugnoli, Gianluca Giorgi e Fulvio Magni (presidente e membro del Direttivo della Divisione di Massa), Carmine Lubritto davanti: Barbara Stenni e Federica Camin

La dottsa Camin gestirà il gruppo assieme ad un Comitato di Coordinamento, composto dal Dr Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento Terra e Ambiente del CNR, dal prof Luigi Mondello (Università di Messina), dalla prof. Barbara Stenni (Università di Venezia) e dal prof Carmine Lubritto (Seconda Università di Napoli).

Rif. Federica Camin, PhD, Unità Tracciabilità, Dipartimento Qualità Alimentare e Nutrizione, Fondazione Edmund Mach, via Mach 1, 38010 San Michele all’Adige (TN)