Chimica buona o cattiva, ma sempre chimica!

Ecco qui in questa pagina di Repubblica di ieri sabato 29 aprile 2017 la cultura della chemofobia all’opera; il giornale mette a fianco due esempi di due sostanze, chimiche entrambe come tutte le molecole, ma le prime sintetiche (bisfenoli e ftalati) e le seconde naturali (polifenoli).
Nel primo titolo si associa la chimica pericolosa alle sostanze e alla malattia, mentre nel secondo nel quale le sostanze chimiche “proteggono” la chimica scompare.

Direte voi: solita solfa! Beh a noi ci ha stufato questo approccio, tanto più che se poi leggete si tratta nel primo caso di molecole sospettate, ma non ancora condannate e nel secondo di molecole la cui efficacia non è provata. E dunque si tratta alla fine di cultura del sospetto in entrambi i casi usata contro la chimica. La Repubblica e gli altri giornali non sono nuovi a questo approccio.

Certo la distinzione naturale-sintetico è molto più complessa di quanto si possa credere, ne abbiamo già parlato altrove (qui e qui), ma quello che non si può accettare sono la semplificazione e la generalizzazione basate sul nulla e applicate senza alcun ritegno. Basta con l’incultura della chemofobia! Le molecole naturali e sintetiche sono buone o cattive, utili o dannose, rischiose o benefiche a seconda dell’uso e della quantità, non per “principio”. Ci sono molecole naturali velenosissime e molecole sintetiche utilissime e i giornali devono smetterla di far passare inutili e dannosissime generalizzazioni.

Ringrazio per la segnalazione Bruno Fontani.

Copia di questo testo è stato mandato al direttore del giornale.

cdv