di (in ordine alfabetico) Vincenzo Balzani, Claudio Della Volpe, Mauro Icardi, Annarosa Luzzatto, Giorgio Nebbia, Silvana Saiello, Margherita Venturi
Nell’ultimo numero delle Newsletter CNC n. 77 dell’8 dicembre il Direttore di C&I e Presidente del CNC ha criticato alcuni aspetti del blog (il testo è ripreso in calce alla presente per farlo conoscere ai lettori del blog) con il titolo “NON IN MIO NOME contro l’intolleranza nei Blog”.
Anzitutto ci duole che l’intervento sia stata spedito agli iscritti agli ordini dei Chimici tramite il loro giornale invece di essere mandato al blog stesso dove chiunque può scrivere. perché questo limita la diffusione dell’informazione che, senza l’amichevole segnalazione di alcuni, non avrebbe raggiunto gli interessati
Ne riassumiamo i punti salienti:
L’articolo sostiene che:
“il moderatore del blog della Società Chimica Italiana (SCI), ed alcuni altri colleghi stanno sperimentando il gusto di sentenziare senza appello su quanto viene pubblicato su “La Chimica e l’Industria”
Ci si riferisce a due articoli del blog che, seppure non esplicitamente indicati, potrebbero essere questi: 1 e 2.
Come i lettori potranno verificare si tratta di due post in uno dei nei quali si criticano alcuni articoli comparsi su C&I a firma di Salvatore Mazzullo.
I 4 articoli criticati (per un totale di 24 pagine nel solo 2015) erano dedicati allo sviluppo di un modello paleoclimatico della irradianza solare.
Nel nostro post si faceva riferimento all’analisi dettagliata condotta dal collega Reitano, fisico di UniCt in altro post. Reitano precisa che il modello di Mazzullo appare “lacunoso ” anche perchè usa dati “imprecisi” e superati (si veda qui per i valori corretti).
Nel nostro post facciamo notare che negli articoli di Mazzullo su C&I, si mettono in dubbio alcuni capisaldi della climatologia. Per esempio si parla di “controversia della CO2” a riguardo del ruolo reciproco sull’effetto serra di acqua e CO2, argomento che non è controverso in nessun libro di climatologia(Nota 1).
Solo per dovere di cronaca, non possiamo non ricordare che Salvatore Mazzullo non è un socio SCI, e non risulta da alcuna parte, se non su C&I, che sia un esperto di astronomia o paleoclimatologia.
Il secondo articolo criticava un editoriale di Ferruccio Trifirò nel quale il nostro collega sosteneva che i fertilizzanti sintetici sono un caso emblematico di Chimica sostenibile; come lo stesso Zingales riconosce non è questo il caso.
Ora non si capisce dove sia il problema; è o non è sostenibile l’uso massivo di fertilizzanti, sia pur prodotti in modo “pulito”?
Nessuno ha mai parlato nel nostro blog “ di sostenibilità bucolica solo dal punto di vista ambientale” “una posizione ascientifica e politicamente miope”.
Abbiamo parlato della necessità di sviluppare metodi efficienti di riciclo, utilizzando il caso emblematico dei concimi sintetici, facendo l’esempio di come la ricerca internazionale abbia sviluppato brevetti sul recupero della struvite dalle acque di scarico, citando anche una serie di lavori scientifici per dimostrare che le cose sono più complesse, a volte troppo complesse.
Infine ci duole, sentire che ci siamo resi responsabili di aver affermato “l’opinione “politica” che i fattori non antropici non abbiano alcuna rilevanza”, anche se non capiamo dove,
Al contrario abbiamo sempre sostenuto che le grandi forze nturali sono da approfondire e conoscere.
Su questo abbiamo pubblicato il grosso dei nostri articoli!
Piuttosto abbiamo fatto doverosamente notare più volte che l’uomo attualmente in atmosfera e nella biosfera:
- emette di gran lunga la maggior quantità di polveri
- immette in atmosfera fra un sesto ed un quinto della quota di carbonio rispetto a quella naturale tramite le combustioni e la deforestazione
- contribuisce con circa la metà dell’azoto atmosferico che entra nel ciclo dell’azoto
- immette in giro due o tre volte la quantità di fosforo dilavato dalla natura
- usa il 10% dell’acqua superficiale delle precipitazioni e lo reimmette in gran parte inquinato
Sarebbe quindi difficile non considerarlo almeno un attore di primaria importanza.
Riteniamo sia importante presentarsi al pubblico interno ed esterno con posizioni il più possibile chiare ed unitarie ma tali posizioni devono essere oltre che chiare, anche supportate completamente dalla letteratura scientifica.
Posizioni alternative dovrebbero almeno prevedere un attento riesame di review.
Concordiamo, invece, sul fatto che chiunque possa esprimere “opinioni personali”. Le pubblicheremo sempre anche se contrastanti (come in passato lo sono state quelle del prof. Gessa, del dott. Rampichini, del dott. Sorgenti sul nostro blog, come lo sono state quelle dei prof. Carrà, Battaglia, Scafetta, Pieri su C&I).
Riteniamo altresì che in passato il mondo chimico non abbia saputo esprimere una sufficiente autonomia dal settore industriale evitando di criticarne le scelte talvolta erronee e perfino pericolose.
Non sarà soprattutto questo il motivo per cui oggi la parola “Chimica” e l’aggettivo chimico sono quasi sempre utilizzati con valenza negativa?
Ci teniamo a sottolineare che non è vero che nel blog i pareri siano espressi “senza appello”.
Sono pareri espressi da chi firma il “pezzo” e chiunque può liberamente intervenire, almeno nel dibattito, senza alcuna censura.
Sono intervenuti ripetutamente, con articoli e interventi, persone che esprimevano punti di vista opposti agli autori (si veda ad esempio, il dibattito sull’agricoltura o quello sulle api).
Dobbiamo accrescere la nostra autorevolezza dimostrando al cittadino medio, ai giovani soprattutto, capacità analitiche, e sintetiche ma soprattutto critiche sui grandi temi del nostro tempo, in particolare quelli che coinvolgono la nostra disciplina e che, in effetti, ne sono la grande maggioranza.
Posizioni discordanti (e fondate) possono essere accettate e discusse con serenità e reciproco rispetto.
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Nota 1: la CO2 è un gas non condensabile nelle condizioni in cui si trova in troposfera mentre l’acqua lo è. Questo è il motivo per cui l’acqua non è praticamente presente in stratosfera come gas serra, ma solo in troposfera. In pratica, nonostante la sua maggiore quantità rispetto alla quantità di CO2 il ruolo dell’acqua come gas serra è governato da quello della CO2 perchè sono la CO2 e il complesso dei gas serra ad essere responsabili della temperatura alla quale l’acqua “opera”. Solo se la temperatura cresce la quantità di vapor d’acqua (l’umidità) cresce e l’effetto serra da esso direttamente determinato può crescere. Controversie non ce ne sono: “water vapour is a feedback, but not a forcing” (si veda per esempio qui).
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Testo della lettera di Zingales.
NON IN MIO NOME
contro l’intolleranza nei Blog
Come alcuni di noi si saranno accorti, da qualche tempo il moderatore del blog della Società Chimica Italiana (SCI), ed alcuni altri colleghi stanno sperimentando il gusto di sentenziare senza appello su quanto viene pubblicato su “La Chimica e l’Industria”, rivista scientifica della quale la SCI è proprietaria e il Consiglio Nazionale dei Chimici (CNC) è editore.
In qualità di Direttore responsabile della rivista non posso ulteriormente astenermi – come ho fatto fin qui per amor di patria – dall’intervenire sulla sterile e continua polemica che non giova a nessuno, e tantomeno alla chimica e alla verità scientifica.
I fatti sono che su La Chimica e L’industria sono stati pubblicati degli articoli che, a detta del moderatore immoderato del suddetto Blog, sono “di stile e argomento “neghista” sul tema climatico” (e lasciamo perdere l’orrendo neologismo, ormai in voga tra gli ambientalisti.)
Ora può darsi che io firmi il “visto si stampi” di una rivista diversa da quella che il moderatore di quel blog, poi, legge, ma – certamente – accusare di “neghismo” un articolo che si è limitato a ricordare che oltre ai fattori antropici che agiscono sui cambiamenti climatici ci sono – certamente – anche fattori naturali, è veramente ridicolo, oltre che offensivo della lingua italiana.
Non esiste serio scienziato che si occupi del clima che disconosca l’esistenza di fattori non-antropici in tal materia. Affermare il contrario è antiscientifico, esattamente come è antiscientifico negare l’influenza preponderante dei fattori antropici o, in generale, selezionare accuratamente tutti e solo i dati che avvalorano la teoria che abbiamo formulato o alla quale ci siamo pedissequamente accodati.
Ma, sia chiaro – NESSUNO – ha inteso affermare su “La Chimica e l’Industria” o su “Il Chimico Italiano” che i fattori non antropici prevalgono o sono gli unici che intervengono nelle alterazioni del clima. Si è inteso soltanto dar voce – e ricordare a tutti, ma soprattutto a scienziati tanto schierati da tradire la scienza, in un senso o nell’altro – che non è mai corretto disconoscere l’esistenza di fattori “altri” o persino discordanti (e non è questo il caso) con la “nostra teoria”.
E’ vero, invece, che in una rivista scientifica la definizione di “cambiamento climatico” non può che essere quella adottata dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), che comprende ogni cambiamento non ordinario del clima, dovuto sia a fattori naturali che a fattori umani. Mentre la definizione “politica” adottata altrove (ad esempio all’ONU) parla di cambiamenti climatici solo in relazione ai fattori antropici: me è appunto una visione “politica” e non “scientifica”.
E’ evidente che un blogger che esprime l’opinione “politica” che i fattori non antropici non abbiano alcuna rilevanza, è padrone di farlo. Ma ha il dovere morale e scientifico di esprimere queste idee in un contesto diverso dal Blog della SCI e – comunque – senza MAI irridere chi liberamente esprime e motiva la sua opinione scientifica. La confutazione, sempre possibile nel sano confronto scientifico, non deve mai spingersi ad accusare apoditticamente chi espone concetti non coincidenti con i nostri.
Io nella mia lunga carriera di professore universitario ho visto e commiserato diverse volte le guerre per bande che si praticavano tra cosiddette “scuole” di ricerca facenti capo a questo a o a quel “maestro (o Gran Maestro). Fino al punto in cui tutti i discepoli venivano invitati fermamente a pubblicare “lavori contro” l’avversario scientifico del momento.
Orrendo uso della ricerca e della cultura scientifica.
Altri tempi, si dirà. Ma atteggiamento simile a quello perseguito con pervicacia in alcuni Post del Blog della SCI.
In un altro post, il nostro Blogger “rimane di stucco” perché in un altro interessante articolo, viene sottolineato come la produzione di fertilizzanti sia oggi molto più “verde” di un tempo.
Il motivo è che nell’articolo non è stato messo in evidenza che la produzione di fertilizzanti chimici sfrutta troppo pesantemente risorse naturali non rinnovabili.
Anche in questo caso nessuno ha affermato il contrario, ossia che non esiste un problema relativo al consumo di risorse limitate. Si è solo voluto mettere in evidenza che è possibile migliorare, qui ed ora, i cicli di produzione, senza smettere di ricercare soluzioni “altre”.
Ma una cosa deve essere detta chiaramente da chi ha a cuore la scienza (e la chimica in particolare): parlare di sostenibilità bucolica solo dal punto di vista ambientale è una posizione ascientifica e politicamente miope.
La sostenibilità o è GLOBALE (ambientale, sociale, economica, politica, igienico- sanitaria ecc.) o è solo una mistificazione.
Noi – i chimici italiani che hanno fatto di questa scienza una scelta di vita e di professione – siamo per la scienza e contro le mistificazioni.
Per questo continueremo a pubblicare, nonostante i blogger irridenti, tutti gli articoli che introducono elementi di discussione utili alla formazione di un proprio pensiero scientifico autonomo, indipendente dall’opinione dominante o – come e più opportuno dire – dal pensiero unico che si vuole imporre.
Abbiamo l’arroganza di immaginare che anche i blogger possano imparare dalla vita che se – a volte – si può dire tutto ciò che si pensa, è sempre doveroso ricordarsi rispettare gli altri, anche se li si considera “avversari”.
Ciò detto, non interverrò ulteriormente a commentare le uscite del Blog della SCI, lasciando ai lettori – che certamente ne hanno l’autonoma capacità – il piacere di maturare la propria idea informata.
Prof. Chim. Armando Zingales Direttore responsabile de “La Chimica e l’Industria e “Il Chimico Italiano” Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici