Energia al metro quadro.

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Luigi Campanella, già Presidente SCI

Che ai combustibili fossili debbono essere progressivamente sostituite alternative più rispettose dell’ambiente è un dato ormai acquisito. La scelta fra le alternative non è semplice ed una risposta equilibrata non è facile. Molti sono gli elementi da considerare: da quelli economici a quelli relativi alla disponibilità delle materie prime. Un recente studio di OurWorldinData ha considerato un nuovo ed insolito, ma importantissimo parametro, cioè il consumo di suolo misurato in mq per megawattora annui, m2/MWhanno. I valori riportati sono 0,7 per il nucleare (circa 30 volte meno del carbone), 1.8 per il gas, 1.9 per il fotovoltaico, 12 per l’idroelettrico,14 per il fotovoltaico a terra, 24 per il carbone e 25 per il solare. A margine di questo studio viene rilevato che i pannelli solari posizionati in terra consumano più suolo di quelli sul tetto e che per i materiali del fotovoltaico il cadmio consuma meno suolo del silicio. Il risultato a favore del nucleare non considera gli aspetti di sicurezza ambientale: meno suolo consumato, ma quali rischi per l’ambiente e quali soluzioni per limitarli?


Il discorso si fa più complesso ma il riconoscimento al nucleare di energia pulita assegnato in questi giorni dall’UE può costituire una forte spinta in favore di questa forma di energia. Sulla quale anche la Chiesa è di recente intervenuta, secondo il pensiero di Papa Francesco che ci ha abituato a questi interventi su tutti gli aspetti della nostra vita, superando i limiti degli argomenti tradizionalmente più vicini alla Chiesa. Di recente così attraverso il proprio Dipartimento/Dicastero di competenza, il Vaticano ha detto la sua in tema di energia a partire dalla Pacem in Terris di Giovanni XXIII e dalla forte spinta ecologica contenuta nella Enciclica Laudato sì. Questa ha contribuito in modo significativo alla presa di coscienza di recuperare il valore della cura al pianeta ammalato. La Santa Sede ha sempre guardato alla tecnologia senza pregiudizi o schemi ideologici, puntando sull’integritá della persona e sul suo sviluppo integrale. Ed ora lo stesso atteggiamento viene applicato al caso del nucleare. Così ne viene condannata l’applicazione a scopi bellici considerandone in questo caso persino immorale il solo possesso. Allo stesso tempo per la Chiesa sul piano. delle applicazioni per scopi civili ne giustifica l’uso fatte salve la sicurezza e l’impatto ambientale zero. Che poi rispetto al parametro tempo la soluzione del problema energetico affidata ad una o più centrali nucleari, la cui costruzione richiede un decennio da trascorrere in carenza di risorse energetiche, sia certamente tardiva e non rispondente al superamento di un’emergenza è un altro discorso. Eolico e Fotovoltaico rappresentano soluzioni tecnologicamente mature e realizzabili in tempi molto più ridotti ed anche meno impattanti per gli aspetti di sicurezza. Papa Francesco sul tema dell’energia è tornato parecchie volte per sollecitare la soluzione a favore dei più deboli, più poveri, più esposti, che non hanno le risorse per trovarla, ma lo  ha fatto sempre con il dubbio dello scienziato aperto a nuove scoperte e nuovi risultati. Questo significa che laddove i dati scientifici da cui si parte non siano esaustivi è richiesta una ulteriore riflessione su benefici e rischi a livello ambientale e sanitario. Transizione ecologica, cambiamenti climatici, pace internazionale vanno affrontati insieme; ogni soluzione locale sarà solo un palliativo che non risolve nulla.