Nota: si ricorda che le opinioni espresse in questo blog non sono da ascrivere alla SCI o alla redazione ma al solo autore del testo.
a cura di Marco Taddia
Non occorrono particolari competenze chimiche ma basta consultare un dizionario della lingua italiana (Garzanti, 1994, p. 1830) per evitare errori come quello in cui è incappato il pur bravo Marco Belpoliti recensendo il romanzo “Gas” di Tiziano Colombi (Mimesis, 2014). Questo libro, che riposa sulla mia scrivania in attesa che mi decida a parlarne sul blog, è dedicato a Fritz Haber (1868-1934). A lui fu conferito, non senza polemiche, il Premio Nobel per la Chimica 1918 (consegnato nel 1919), con la motivazione “per la sintesi dell’ammoniaca dai suoi elementi”.
Il sito dei Nobel (ww.nobelprize.org/nobel_prizes/chemistry/laureates/1918/haber-bio.html) non si sofferma, pudicamente, sulle attività di Haber che indussero a condannarlo come criminale di guerra. Invece il sottotitolo del libro di Colombi lo presenta come “inventore dello Zyklon B”. Come ho detto si tratta di un romanzo, non di un saggio, quindi andrebbe letto dopo aver approfondito altrove. Ma tornando alla “perla” di Belpoliti ecco cosa si trova in Internet, riprodotto da “La Stampa”, inserto “Tuttolibri” del 24 maggio 2014, (http://www.ilprimoamore.com/blogNEW/blogDATA/spip.php?article2521): “Haber è anche l’uomo che ha progettato e realizzato l’attacco con acido solforico durante la Prima guerra mondiale: inodore, ignoto a tutti, il gas ustionava la pelle, accecava, rendeva incapaci di fuggire.”
Caro Belpoliti, bastava consultare il dizionario citato per apprendere (con poco sforzo) che il solforico [acido] è “un acido inorganico formato da un atomo di zolfo, due di idrogeno e quattro di ossigeno; è un liquido viscoso, incoloro, inodoro, igroscopico e corrosivo ecc..”. Come facevano i tedeschi guidati da Haber a usarlo contro i loro nemici? Lo spruzzavano con gli idranti? Se dietro non ci fosse un’immane e insensata tragedia che è costata milioni di vite umane verrebbe da ridere di simili sciocchezze ma non me la sento proprio. Quest’anno è l’anniversario dello scoppio di quella guerra, si cerchi almeno di parlarne correttamente. Il gas che Haber sperimentò nell’attacco alla cittadina belga di Ypres (22 aprile 1915) era cloro (Cl2), più tardi sostituito dal diclorodietilsolfuro, chiamato anche gas mostarda o iprite (nome derivato da Ypres).
Quindi concludendo a beneficio di Belpoliti, di cui in passato ho apprezzato i numerosi scritti, il cloro e l’acido solforico sono due specie chimiche diverse, con proprietà chimiche e fisiche ben distinte e il secondo non è un gas nemmeno per scherzo.
PS
Il giovane Tiziano, a p. 108 del suo “Gas, parla giustamente di 150 tonnellate di cloro.
Articolo molto interessante. Molte volte basterebbe leggere un po’ di più per non cadere in errori madornali, come, in questo caso, la confusione fra cloro e acido solforico. Comunque gli errori sono fatti per imparare da essi, come il fatto di uccidere centinaia di persone in guerre spietate. Buona domenica.
Francesca, studentessa di Chimica Ind. LM
Sono d’accordo. Grazie per il commento e un saluto, MT