Chemical-free colpisce ancora!

Eppure si tratta di un giornale Wiley! Eppure si tratta di un giornale con un fattore di impatto 4.37, fresco fresco ricevuto! Eppure non si fa scrupolo di pubblicare un articolo con una evidente baggianata!

Di che si tratta?

cf1Un gruppo di colleghi cinesi e pakistani pubblica un lavoro (liberamente scaricabile) sull’effetto di apoptosi sulle cellule tumorali (cioè di suicidio delle cellule in soldoni) indotto da un nuovo tipo di nanoparticelle denominate nanoparticelle MIP sintetizzate a partire da silice in grado di intrappolare le catalasi e portare alla morte cellulare delle cellule tumorali; molto interessante! Ma questa procedura viene definita chemical-free; probabilmente quel che si vuole dire è che non c’è un normale farmaco “attivo” ma una sostanza solo adsorbente che favorisce la apoptosi; tuttavia sarà perchè non sono madre lingua gli autori, sarà perchè il peer review non ha fatto il suo dovere abbiamo qui il primo esempio su un giornale a relativamente alto impatto di una sostanza considerata chemical-free, che ovviamente è frutto di un sofisticato processo di sintesi e di preparazione tutto chimico e che agisce per via squisitamente chimica; Nature è servita! Il virus del chemical-free è più penetrante di quanto ci si immagini, anche grazie all’inglese- mandarino e alla trascuratezza dei referees!

cf2L’errore del titolo è ripetuto baldamente nelle conclusioni: This work discovers a chemical-free inhibition way to trigger tumor cells apoptosis, and opens a new area to the tumor therapy using the molecular imprinting technique.

Ringraziamo Giacomo Bergamini di UniBo per averci segnalato la “storica “scoperta!

(CDV)

 

4 pensieri su “Chemical-free colpisce ancora!

  1. Nell’inglese colloquiale (ma non in quello scientifico!) il termine “chemical” assume anche il valore di aggettivo sostantivato e diviene sinonimo di prodotto chimico. Espressione, quindi, che può trovare posto su un giornale popolare, ma decisamente infelice su una rivista scientifica. Pollice verso ai referee.

  2. Su La Repubblica, tanto per cambiare, dieci giorni fa, esattamente il Sabato10 scorso, è stato pubblicato a piena pagina, un articolo sulla “…. nuova plastica biodegradabile che difende l’ambiente e si può pure mangiare”. Corredato di fotografie con il chimico indiano 25enne e della sua scivania con tre piccoli cumuli di polvere di colore diverso, simili a dei monticelli di farina come quando si fa una torta, e la spiegazione: 100% NATURALI e SENZA SOSTANZE CHIMICHE. Ho perso la speranza e la voglia di segnalare la sciocchezza ( per essere gentile) direttamente alla redazione del giornale. Però mi sono preso la briga di pubblicare la foto con i dovuti commenti su facebook. Ebbene, mentre una mia foto aveva accumulato decine di “mi piace”, questa mia ennesima segnalazione chimica non ha ottenuto nemmeno un solo “mi piace” . Per quanto insignificante, questo piccolo evento la dice lunga sulla indistruttibile ignoranza della Chimica e sulla cattiva stampa e cattiva opinione comune relativa alla Chimica. Che altro possiamo fare ? Dobbiamo chiedere aiuto al Chimico Papa Francesco????

  3. Questa cattiva opinione comune trae origine dal fatto, come ebbe a spiegare tempo fa un nostro collega di cui non ricordo il nome al momento, che la chimica è l’unica scienza che dà il nome alla propria industria

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