Molecole come gioielli.

Mauro Icardi.

Una delle ultime scoperte personali che ho fatto mentre curiosavo in vari mercatini insieme alla famiglia, è quella delle collane che hanno come ciondoli la rappresentazione di molecole.

Cercando sul web e sui cataloghi sono definite come le collane delle molecole della dipendenza.

Caffeina, teobromina, saccarosio sono le rappresentazioni più frequenti. Ma si trova in commercio anche la molecola della ketamina e quelle della serotonina e dell’ossitocina.

Devo dire che la mia prima reazione è stata di stupore. Ma dopo qualche riflessione ho cominciato a pensare al fatto che le molecole , e specialmente quelle dei composti organici hanno indubbiamente una loro eleganza strutturale. Una loro estetica definita che abbiamo imparato ad apprezzare. In special modo i chimici.

Ma mi domando che cosa significhi questo per chi non è un chimico. Alcune persone possono sfoggiare la molecola della caffeina per mostrare agli altri di essere incalliti consumatori di caffè, oppure incapaci di sfuggire alla tentazione di un pezzetto di cioccolato. Oppure più semplicemente questo genere di oggetti piacciono esclusivamente come oggetti di moda. In effetti li ho visti su bancarelle che sfoggiavano diverse tipologie di ciondoli con simboli di diverso tipo. Dal simbolo taoista dello yin e dello yang, fino a disegni di elfi o draghi che appartengono all’immaginario delle saghe fantasy.

Quando mi sono qualificato come chimico ai venditori sono rimasti lievemente spiazzati. Loro vendevano questi ciondoli enfatizzando alcune proprietà delle molecole stesse, tipo quelle della serotonina come molecola della felicità. Io ero invece tentato di acquistarle per spirito di appartenenza alla categoria.

In fin dei conti potrebbe non esserci nulla di male in questo, cioè nel fare una sorta di “marketing molecolare”. Qualcuno potrebbe usare questi monili per fare colpo sul ragazzo o la ragazza studenti di Chimica verso per il quale prova attrazione Ma sarebbe una cosa decisamente positiva se questa moda risvegliasse una curiosità più profonda.

Una curiosità che spinga le persone non solo a sapere quali sono le proprietà della molecola rappresentata sul ciondolo che hanno deciso di acquistare (cosa per altro positiva), ma anche di approfondire qualche nozione di chimica studiata in passato. Magari ricordarsi il principio di Avogadro. E volendo anche come lo stesso principio che più o meno tutti hanno studiato o enunciato : “Volumi uguali di gas diversi nelle stesse condizioni di temperatura e di pressione contengono lo stesso numero di molecole.”

Le molecole rappresentate mi hanno ricordato anche quanto scrive Primo Levi in “Azoto” il racconto del sistema periodico. Quello della mancata sintesi dell’allossana come colorante per le labbra.

Levi ne parla così “ Eccone il ritratto: dove O è l’ossigeno, C il carbonio, H l’idrogeno (Hydrogenium) ed N l’azoto (Nitrogenium). E una struttura graziosa non è vero? “

E su questa sua affermazione si può essere completamente d’accordo. Chimici o non chimici.

Per concludere questo articolo devo doverosamente citare due colleghi della redazione. Margherita Venturi e Vincenzo Balzani. Sul loro libro “Chimica! Leggere e scrivere il libro della natura” ci fanno conoscere le opere di uno scultore ungherese Vizi Bela che prende spunto dalle molecole per le sue opere.

Bela è ingegnere chimico oltre che scultore.

A breve accompagnerò mia figlia ad una mostra mercato di fumetti ed oggettistica dove so che posso trovare ciondoli di questo tipo. Non so se riuscirò a resistere alla tentazione di acquistarne uno. E oltre alle ragioni che ho provato a spiegare, credo ce ne sia una che le supera tutte. Il primo soprannome che mi venne dato quando avevo all’incirca sette anni, dai ragazzi più grandi del corso di minibasket che frequentavo fu proprio questo: molecola. Non ho mai capito il perché, forse perché ero piccolo di età e di costituzione fisica. Ma non posso negare che sia stato un soprannome in qualche modo profetico.

Per l’aiuto nello studio della chimica i modelli molecolari sono di grande aiuto. Perché non pensare che in qualche modo possano servire anche queste collane?

Le molecole sono gioielli non solo quando le acquistiamo in gioielleria o nei mercatini. Sono gioielli della natura e del nostro percorso di conoscenza.

 

5 pensieri su “Molecole come gioielli.

  1. Ciao Mauro, bella idea. Purtroppo la molecola dell’amore, l’ossitocina, é troppo estesa per un ciondolo alla moglie 😉
    Da addetto al sistema salute mi sposterei sul magnifico acido acetilsalicilico, cui tanti cardiopatici devono la loro vita (qualcuno però anche un buco nello stomaco…)

    • Belli!!!
      Se ci spostiamo invece in discoteca vedo già andare a ruba i ciondoli con la molecola dell’etanolo!! Se va bene….

  2. Gentilissimi,
    come sempre grazioso il contributo.
    Ho un brandello, e nulla più, di informazione ai limiti del gossip. Un artista grafico statunitese ebbe modo di vedere alcune visualizzazioni di meccanica molecolare e se ne invaghì. Procuratosi una copia del (semplice) programma e alcune istruzioni per l’uso (essenzialmente, regole di valenza da prima elementare), concepì forme spesso attraenti, e con esse elaborò delle gradevoli installazioni grafiche. Alcune delle strutture apparivano in contrasto, ma non troppo, con le regole della chimica, e di almeno una Roald Hoffmann riuscì a realizzare la controparte fisica. Un pezzo della storia viene proprio da uuna conferenza che RH tenne alla Milanesiana agli inizi degli anni 2000, ma il mio scampolo di ricordo è della seconda metà degli anni ’80 (piattaforma Amiga, prediletta dalla computer art californiana del periodo).
    So che esiste anche una sincronizzazione musicale che “lavora” su file di “dinamica molecolare” delle proteine, con suoni gravi quando le configurazioni si serrano, e suoni progressivamente più acuti quando esse si allentano (avevo provato a scaricare un file, ma poi mi dovettero sverminare il PC …).
    Buona giornata

  3. Molecole come gioielli ha anche un altro senso, quello che gli ha dato una mia studentessa parlando delle macromolecole, come ho raccontato nella presentazione che avevo fatto presso l’Ordine di Torino per Chimicare, lo scorso autunno.
    Mi aveva molto colpito la capacità di astrazione con cui di fronte a “polimeri = molecole come collane”, e alle successive indicazioni del fatto che queste strutture abbiano proprietà differenti a seconda di come è fatta la collana, con eventuali frange etc., da un dibattito con loro fosse uscita la metafora delle molecole come gioielli.
    Che sposta semanticamente il livello della riflessione e introduce delle scale di valori nel considerare, che ne so, l’importanza e la bellezza dei polimeri costruiti dai chimici-gioiellieri… ed era non una 5^ di chimica, per dire, ma una di 3^ Sistema Moda!
    Abbiamo avviato con loro un lavoro, in fase di completamento, che sarà intitolato proprio così.

    Il mio intervento di Torino, Molecole come gioielli. Gli strumenti di rete per la didattica attiva partiva da questo proprio per mostrare come dalla fantasia degli studenti, a volte stimolata ed a volte frenata dal web, possano nascere nuovi modi di insegnare. (si trova qui https://www.youtube.com/watch?v=AEK5_WqcUGM).

  4. Bell’articolo, complimenti. Passeggiando in un mercatino con mia figlia, abbiamo trovato anche la molecola del THC; comunque le ho comprato quella della caffeina (non si sa mai….), anche perché mi sembrava più “elegante”
    A parte gli scherzi, riguardo alla similitudine tra le strutture molecolari e le forme presenti in natura, ricordo come mia figlia da piccola commentava i miei appunti di chimica organica, vedendo le formule del benzene o dei cicloesani: “ma disegni gli alveari?”

I commenti sono chiusi.