Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza, 11 febbraio

Rinaldo Cervellati

In occasione della Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza 2021 desidero ricordare due chimiche afroamericane, Alice Ball (1892-1916) e Winifred Burks-Houck (1950-2004).

Alice Augusta Ball

Alice Augusta Ball è stata una chimica che ha sviluppato il “Ball Method”, il trattamento più efficace per la lebbra all’inizio del XX secolo. Prima donna e prima afroamericana a ricevere un master presso l’Università delle Hawaii, è stata anche la prima professoressa universitaria di chimica afroamericana.

Alice Augusta Ball

Nacque il 24 luglio 1892 a Seattle (Washington) da James Presley e Laura Louise (Howard) Ball, terza di quattro figli, due fratelli maggiori e una sorella minore.  La sua famiglia era di classe media, il padre di Ball era fotografo e editore del giornale Coloured Citizen. Suo nonno, James Ball Sr., era un famoso fotografo e uno dei primi neri americani a fare uso della dagherrotipia, il processo di stampa di fotografie su lastre di metallo. Alcuni storici hanno suggerito che l’amore per la fotografia del padre e del nonno potrebbe aver avuto un ruolo nel suo interesse per la chimica, poiché lavoravano con vapori di mercurio e lastre d’argento sensibilizzate allo iodio per sviluppare le foto. Nonostante fossero membri sostenitori della comunità afroamericana, entrambi i genitori di Alice erano  indicati come “Bianchi” sul suo certificato di nascita. Questo potrebbe essere stato un tentativo di ridurre il pregiudizio e il razzismo che la loro figlia avrebbe dovuto affrontare e aiutarla a entrare all’Università. Dopo un breve soggiorno a Honolulu (Hawaii), la famiglia tornò a Seattle, dove Alice Ball frequentò la Seattle High School conseguendo i migliori voti in scienze, diplomandosi nel 1910. Ball studiò chimica presso l’Università di Washington, ottenendo un B.Sc. in chimica farmaceutica nel 1912 e un secondo B.Sc. in scienze della farmacia due anni dopo. Insieme al suo professore, Williams Dehn, pubblicò un articolo sulle benzoilazioni in soluzione eterea nel Journal of the American Chemical Society. Pubblicare un articolo del genere in una rivista scientifica rispettata era un risultato raro per una donna all’epoca, in particolare per una donna di colore.

Dopo i due B.Sc. a Ball furono offerte molte borse di studio, fra le quali quella dell’University of California a Berkeley. Lei accettò quella del College of Hawaii (oggi University of Hawaii), dove decise di frequentare un master in chimica. La sua tesi di master riguardava lo studio delle proprietà chimiche delle specie di piante Kava. Nel 1915 divenne la prima donna e la prima nera americana a diplomarsi con un master presso il College of Hawaii. Ball è stata anche il primo “chimico ricercatore e istruttore” afroamericano nel dipartimento di chimica del College of Hawaii.

Grazie a questa ricerca e alla sua comprensione della composizione chimica delle piante, fu contattata dal Dr. Harry T. Hollmann, che aveva bisogno di un assistente per le sue ricerche sul trattamento della lebbra,  al Kalihi Hospital delle Hawaii, per studiare l’olio di chaulmoogra e le sue proprietà chimiche.

A quel tempo la lebbra (malattia di Hansen) era altamente contagiosa con praticamente nessuna possibilità di guarigione. Il miglior trattamento disponibile era l’olio di chaulmoogra, dai semi dell’albero Hydnocarpus wightianus del subcontinente indiano, che era stato utilizzato in medicina già nel 1300. Ma il trattamento non era molto efficace e ogni metodo di applicazione presentava problemi. Era troppo appiccicoso per essere usato efficacemente per via topica e, come iniezione, la consistenza viscosa dell’olio lo faceva ammassare sotto la pelle e formare vesciche invece di essere assorbito. Anche l’ingestione dell’olio non era efficace perché aveva un sapore acre che di solito faceva vomitare i pazienti.

All’età di 23 anni, Ball sviluppò una metodica per rendere l’olio iniettabile e assorbibile dal corpo. La sua tecnica prevedeva l’isolamento dei composti esteri dall’olio e la loro modifica chimica, producendo una sostanza che conservava le proprietà terapeutiche dell’olio e veniva assorbita dal corpo quando iniettata. Sfortunatamente, a causa della sua morte prematura[1], Ball non fu in grado di pubblicare le sue scoperte rivoluzionarie.

Arthur L. Dean, un chimico dell’Università delle Hawaii, le rubò il lavoro, pubblicò i risultati, senza darne credito a Ball, e iniziò a produrre grandi quantità dell’estratto di chaulmoogra iniettabile con il suo nome. Nel 1920, un medico delle Hawaii riportò sul Journal of the American Medical Association che 78 pazienti erano stati dimessi dal Kalihi Hospital dal comitato degli esaminatori sanitari dopo il trattamento con iniezioni di olio chaulmoogra modificato. Fu solo anni dopo la sua morte che Hollmann tentò di correggere questa ingiustizia. Pubblicò un articolo nel 1922 dando credito a Ball, chiamando la forma iniettabile dell’olio il “metodo Ball”[2]. Sfortunatamente, è rimasta ancora dimenticata nella documentazione scientifica.  Negli anni ’70, Kathryn Takara e Stanley Ali, professori all’Università delle Hawaii, perquisirono gli archivi per trovare la ricerca di Ball. Dopo numerosi decenni sono stati in grado di portare alla luce i suoi sforzi e risultati, dandole il merito che si era guadagnata. Dopo il lavoro di molti storici, l’Università delle Hawaii ha finalmente onorato Ball nel 2000 dedicandole una targa sull’unico albero chaulmoogra della scuola.

Nel 2018 un nuovo parco nel quartiere Greenwood di Seattle è stato intitolato a Ball. Nel 2019 la London School of Hygiene and Tropical Medicine ha aggiunto il suo nome al fregio in cima al suo edificio principale, insieme a Florence Nightingale e Marie Curie, in riconoscimento del loro contributo alla scienza e alla ricerca sulla salute globale.

Winifred Burks -Houck

Winifred Burks-Houck è stata un chimico organico e ambientale, la prima donna presidente della NOBCChE (National Organization for the Professional Advancement of Black Chemists and Chemical Engineers).

Winifred Burks-Houck

Nata ad Anniston, Alabama, nel 1950, una dei sei figli di Matthew Burks e da Mary Emma Goodson-Burks. Era la pronipote del noto abolizionista Harriet Tubman. Winifred frequentò la scuola elementare e la scuola superiore ad Anniston, Alabama. Conseguì un B.Sc. in chimica presso la Dillard University di New Orleans e un Master of Science in Chimica organica nell’ l’Università di Atlanta in Georgia.

Winifred entrò a far parte della Delta Sigma Theta Sorority, una associazione studentesca con programmi di assistenza agli afroamericani, mentre era studentessa universitaria alla Dillard University.

Dopo un periodo di ricerca in chimica organica, nel 1983, iniziò la sua carriera come chimica analitica ambientale presso il Lawrence Livermore National Laboratory di Livermore (CA). Come risultato del suo lavoro, fu invitata a Dakar, in Senegal, dove rappresentò NOBCChE presentando una relazione intitolata “Applicazioni ambientali e rapporti normativi”.

In qualità di leader della NOBCChE, Burks-Houck è stata fondamentale nella fondazione dell’Organizzazione sulla costa occidentale degli USA. È stata la prima presidente del San Francisco Bay Area Chapter dal 1984 al 1990, organizzando numerose attività educative e di sviluppo professionale per la comunità locale. Aveva un forte senso di leadership, organizzazione e visione in tutti gli eventi e le attività che ha guidato. Nel 1991, Burks-Houck è stata eletta vicepresidente nazionale della NOBCChE, carica che ha ricoperto fino a diventarne presidente nel 1993. In seguito restò presidente per quattro mandati consecutivi (fatto senza precedenti) fino alle dimissioni nel 2001. Il suo mandato come presidente nazionale ha segnato diversi cambiamenti positivi all’interno dell’organizzazione. Sotto la sua guida, furono istituiti il Science Quiz Bowl e la Science Fair, eventi per promuovere le conoscenze dei ragazzi nelle discipline matematiche, scientifiche e tecnologiche. Favorì contratti di collaborazione con altre organizzazioni come l’American Association for the Advancement of Science (AAAS), l’American Chemical Society (ACS), l’American Indian Science and Engineering Alliance, la National Aeronautics and Space Administration (NASA) e la Society for the Advancement of Chicanos e Native Americans in Science (SACNAS). Aumentare il numero di studenti di colore nelle scienze e tecnologie, aumentare la visibilità della NOBCChE, istituire borse di studio tramite enti pubblici e privati e aggiornare i sistemi  informatici presso l’Ufficio Nazionale, sono stati fra gli scopi di queste collaborazioni.

Alla 43a Convention nazionale delle Sorority, è stata riconosciuta come Project Cherish Honoree per il suo eccezionale lavoro nel campo della scienza.

Winifred Burks-Houck è deceduta nel 2004, è ricordata come studiosa appassionata, un brillante scienziato e un matematico dotato, con una straordinaria capacità di ricordare numeri, canzoni e altre curiosità, ma anche per la grande capacità di leadership, il senso dell’umorismo e il sorriso affascinante.

Nel 2009, la NOBCChE, ha istituito in suo onore il Premio Winifred Burks-Houck, destinato a professioniste, laureate, studentesse afroamericane distintesi in campo scientifico e ambientale.


[1] Ball morì il 31 dicembre 1916, all’età di 24 anni. Si era ammalata durante le sue ricerche ed era tornata a Seattle per curarsi pochi mesi prima della sua morte. Si disse che fu un avvelenamento da cloro durante un’esercitazione, ma la causa della sua morte è sconosciuta, poiché il suo certificato di morte originale è stato alterato citando la tubercolosi.

[2] L’estere etilico isolato rimase il trattamento preferito per la lebbra fino a quando non furono sviluppati farmaci sulfamidici negli anni ’40 del secolo scorso.

3 pensieri su “Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza, 11 febbraio

  1. “Arthur L. Dean, un chimico dell’Università delle Hawaii, le rubò il lavoro, pubblicò i risultati, senza darne credito a Ball, e iniziò a produrre grandi quantità dell’estratto di chaulmoogra iniettabile con il suo nome”.
    Circa trenta anni dopo, Watson e Crick vinsero il premio Nobel dopo avere fatto qualcosa di simile contro Rosalind Franklin. Uno dei due, successivamente, scrisse accorate parole d’elogio per la Franklin ma resta l’amarezza per la vita di certi scienziati contaminata da miserie umane.

  2. Grazie. Articolo interessante, che ho fatto leggere anche a mia figlia e ha apprezzato.

    Segnalo: “… due chimiche afroamericane, Alice Ball (1892-2016)”.

    C’è sicuramente un refuso nell’anno della morte: 1916 non 2016.

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