La nuova legge europea sul clima

Luigi Campanella, già Presidente SCI

La nuova legge europea sul clima è stata approvata in via definitiva dalla Commissione Europea dopo il voto favorevole del Parlamento Europeo (442 voti a favore,203 contrari e 51 astenuti).Tale legge rende vincolante l’obbligo al rispetto dei temi del Green Deal che punta alla neutralità climatica,entro il 2050.

A parte lo spostamento sempre in avanti degli impegni ambientali assunti nei grandi consessi, forse in.questa occasione ci si poteva aspettare un po’ di più. Il fatto positivo è  che il tasso di abbattimento delle emissioni di gas serra, al 2030 è stato fissato al 55% rispetto al 1990 con un aumento rispetto al precedente valore concordato che era del 40%. Inoltre una proposta della Commissione Europea per regolare le emissioni e le rimozioni di gas serra dall’uso del suolo (cambiamento d’uso e silvicoltura) aumenterà i pozzi di carbonio dell’UE e quindi porterà l’obiettivo dell ‘UE per il 2030 al 57%. Le foreste rappresentano degli importanti pozzi di carbonio per il pianeta, in grado di assorbire circa il 30% delle emissioni antropiche di gas-serra, cioè prodotte dall’attività umana. La vegetazione assorbe CO2 durante la fotosintesi e ciò significa che, fintanto che le piante sono vive, possono essere un importante strumento di stoccaggio a lungo termine di anidride carbonica.

Per tale ragione, uno studio (pubblicato su Nature Ecology & Evolution) ha realizzato una mappa della distribuzione delle aree forestali per analizzare il funzionamento dei pozzi di carbonio nelle varie regioni della Terra. L’accordo dovrebbe essere formalmente approvato a breve anche dal Consiglio Europeo ed il regolamento poi pubblicato nella G.U. dell’UE per entrare in vigore 20 giorni dopo. L’ approvazione di una legge europea sul clima è di certo evento storico, ma i contenuti non possono essere considerati soddisfacenti per un’Europa Verde. In particolare è proprio quel valore al 55 % che non convince perché in effetti se si considerano le emissioni assorbite dal suolo e dalle foreste la percentuale si ferma al 52%. In molti Paesi Europei è stata la Magistratura ad intervenire ricordando ai politici le loro responsabilità. E avvenuto in Germania, Francia, Olanda, ora avviene anche in Italia con il processo Giudizio Universale. Pur con i suoi limiti la legge è tuttavia  stata equiparata per importanza al libro bianco sulla chimica che ha gettato 20 anni fa  le basi della politica europea sui composti chimici e poi portato al  regolamento Europeo REACH.