Dove è sepolto il corpo di Antoine Lavoisier ?

Nota: si ricorda che le opinioni espresse in questo blog non sono da ascrivere alla SCI o alla redazione ma al solo autore del testo.

a cura di Roberto Poeti**

La Francia ha sempre onorato i suoi cittadini che sono stati grandi nelle scienze, nelle arti , nonché nella politica e nella guerra .

Ha tributato loro i massimi onori e dedicato un tempio, il Pantheon, dove sono sepolti . Troviamo nelle sue cripte le tombe dei coniugi Curie, Lagrange, Voltaire, Rousseau e di tante altre decine e decine di illustri personaggi. La tomba di Pasteur si trova in un maestoso mausoleo all’interno dell’Istituto Pasteur.

Ma la tomba di uno dei più grandi scienziati che la Francia onora non si trova né al Pantheon né in nessun altro mausoleo . Dove sono allora i resti mortali di Antoine Lavoisier?

Prima di dare una risposta è necessario che ci  introduciamo nel sottosuolo parigino .

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A. Dumas, Le Mohicans de Paris, 1863, Cospirazioni nelle catacombe.

Fino dall’età romana , dal  sottosuolo dove ora sorge Parigi , veniva estratta la pietra calcarea, che forniva materiale utilizzato nell’ edilizia. L’estrazione durò fino alla metà dell’ottocento. Mano a mano che la città si espandeva la rete di gallerie e grotte , prodotte dall’attività estrattiva, che veniva a trovarsi sotto la città, cessava di essere sfruttata ed era poi abbandonata. Si stima che la lunghezza di questa rete di tunnel, che si estende principalmente su sette dei venti dipartimenti della città, raggiunga più di cento chilometri. La maggior parte di queste gallerie non è più accessibile, ampi tratti sono stati riempiti per garantire stabilità alla città che vi stava sorgendo sopra. E’ rimasta una piccola parte ancora agibile , si estende per circa due chilometri , ad una profondità di venti metri . Vi si accede da un ingresso posto al margine della Piazza Denfert Rochereau nel quartiere di Montparnasse .

Si scende nelle gallerie attraverso una stretta e ripida scalinata. Si presenta al visitatore una scena impressionante e di grande impatto emotivo. Ai lati delle gallerie, per novecento metri , sono ammassate cataste di ossa umane dietro pareti fatte di ossa sovrapposte in modo ordinato da costituire una facciata decorativa. Si stima che le ossa siano i resti di circa sei milioni di persone. Ma da dove provengono? I numerosi cimiteri costruiti durante i secoli a ridosso delle chiese entro i limiti della città, a causa della intensa crescita urbana, non erano più in grado di espandersi. Venne deciso di utilizzare nel dodicesimo secolo un ampio terreno posto vicino al futuro quartiere di Le Halle, dove le sepolture avvenivano in fosse comuni, destinate soprattutto alle persone indigenti. Il cimitero prese il nome di Cimitero degli Innocenti, dalla chiesa che sorgeva nelle vicinanze. La pratica delle sepolture di massa si estese anche ad altri cimiteri.

Il cimitero fu usato fino alla fine del diciottesimo secolo, divenendo uno  dei più grandi cimiteri di Parigi. Le condizioni igieniche erano divenute talmente gravi che le autorità decisero, soprattutto in seguito alle proteste della popolazione, la sua chiusura, la riesumazione dei corpi e lo spostamento delle ossa nel luogo che venne individuato per accoglierle, proprio le vecchie cave della zona di Montparnasse, che da allora vennero chiamate “Le Catacombe“. Il trasporto dei resti iniziò nell’aprile del 1786 e continuò fino al 1788. Tutte le sere, al calare della notte, le ossa, trasportate su carri, venivano accompagnate in processione all’ossario. Si riprese poi fino al 1814 a trasportare le ossa da tutti i cimiteri parrocchiali e degli ospedali della città fino alle catacombe a seguito delle norme emanate dal governo sulla inumazione dei morti che vietavano le sepolture in luoghi situati entro le mura cittadine e accanto alle chiese.

Deorum Manium jura sancta sunto
Duodecim tabulae

      All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro?

Con l’avvento della Rivoluzione furono necessari nuovi spazi che accogliessero le spoglie di coloro che erano stati processati dal tribunale straordinario e giustiziati tramite ghigliottina . Il cimitero degli Errancis (gli storpi ) venne costruito per questo scopo. Esso accolse i corpi di 1119 persone, vittime del terrore tra l’anno 1794 e l’anno 1795 . Vennero sepolti in fosse comuni.

Lavoisier fu giustiziato l’8 maggio 1794 e trasportato lo stesso giorno al cimitero degli Errancis. Due giorni dopo veniva giustiziata la sorella del re e gettata nella stessa grande fossa. Ma, per ironia del destino, si vennero a trovare vicini, nello stesso fossato, i corpi delle vittime e dei carnefici. Così nella stesso luogo venne portato il corpo di Maximilien de Robespierre, giustiziato due mesi dopo, il 28 luglio. Aveva preceduto quest’ultimo, di pochi mesi un altro protagonista del periodo del terrore, Georges Danton, giustiziato il 30 maggio 1794 e poi anch’egli trasportato nel cimitero degli Errancis . Subì la stessa sorte il grande  accusatore del Tribunale rivoluzionario Antoine-Quentin Fouquier-Tinville che aveva richiesto e ottenuto, nei diciassette mesi che occupò la carica, la morte di duemila persone, tra queste vi era Lavoisier. Dopo che venne emessa contro di lui la condanna a morte, Lavoisier chiese a Fouquier una proroga per permettergli di terminare un esperimento che aveva in corso. Gli fu risposto:« La repubblica non ha bisogno né di scienziati né di chimici, il corso della giustizia non può essere sospeso»*. Fouquier fu giustiziato il 6 maggio 1795 e il suo corpo gettato nella stessa fossa delle sue vittime . Il cimitero di Errancis venne chiuso quattro anni dopo la sua apertura, nel 1797. Il terreno su cui era sorto si trovava proprio a ridosso delle mura che la Ferme Générale ( una compagnia di finanzieri incaricata dal re della riscossione delle imposte), aveva fatto costruire dal 1784 al 1791. Le mura erano lunghe ventiquattro chilometri e circondavano completamente Parigi. Consentivano alla Ferme di controllare i beni che entravano in città e garantirsi la riscossione delle imposte. Questi balzelli furono molto impopolari, la ferme veniva vista come una istituzione dell’Ancien Régime , si diceva in versi “Ce mur murant Paris rend Paris murmurant “, che si traduce “Questo muro cinge Parigi e rende Parigi mormorante“. Sarà questo odio del popolo verso la Ferme e il suo muro la causa della condanna a morte di Lavoisier. Venne giustiziato insieme a ventotto Fermiers généraux. Pur essendo stato un amministratore onesto e rigoroso della Ferme, sarà condannato per il ruolo di Fermier généreau che aveva rivestito. Finito il periodo del Terrore, il cimitero aveva terminato la sua funzione. Per quasi cinquanta anni rimase abbandonato. Finché le ossa dal cimitero non vennero traslocate tra il 1844 e il 1859 nelle Catacombe. Il terreno, su cui era situato il cimitero, doveva essere usato per costruirvi il Boulevard de Courcelles . Finisce qui il viaggio delle spoglie di Lavoisier. I suoi resti si trovano in questo immenso ossario   “Le Catacombe”.

Nella presentazione in PDF , all’indirizzo seguente , troverete una documentazione per immagini della storia che ho raccontato in questo articolo .

http://www.robertopoetichimica.it/images/allegati/Lavoisier-ilsepolcro/lavoisier.pdf

*https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Chi_l%27ha_detto.djvu/572&action=edit

Chi_l'ha_detto.djvu

 **Roberto Poeti, Chimico di Firenze ha anche studiato medicina all’Università di Siena ed è stato per quattro anni responsabile del laboratorio di chimica ambientale presso una industria aretina. Ha poi insegnato Chimica nella scuola media superiore. Attualmente cura un sito di storia e didattica della chimica:   www.robertopoetichimica.it