Ferro – Promesse da marinaio e piccole storie di vita

Nota: si ricorda che le opinioni espresse in questo blog non sono da ascrivere alla SCI o alla redazione ma al solo autore del testo

Continuiamo la serie di post sugli elementi con il medesimo numero atomico dell’età di chi ne parla, da un’idea di Gianfranco Scorrano.

di Serena Della Volpe*

ferro1I rapporti tra civiltà umana e ferro sono fatti risalire al XII secolo a.C. e da allora si sono evoluti in maniera effettiva o metaforica nei modi più disparati.

Nel corso dei secoli, il ferro è stato usato, da solo o in compagnia, per creare gioielli, lance e oggetti per la caccia e per la difesa, biciclette, opere d’arte, tavolini da campeggio, materiali da costruzione, volontà, cortine, braccia e molto altro. Non c’è da stupirsi della potenziale lunghezza di questo elenco, il ferro è il metallo più abbondante all’interno della Terra (costituisce il 34,6% della massa del nostro pianeta) ed è il sesto elemento per abbondanza nell’intero universo.

ferro2Prima di scoprire il ferro, l’umanità, e non solo lei, già lo usava, a sua insaputa, per cose banali come permettere alle proprie cellule di respirare. Il ferro è infatti parte fondamentale dell’emoglobina, la proteina che consente all’ossigeno di essere trasportato, attraverso il sangue, a tutti i distretti dell’organismo, in modo che le cellule possano respirare, che i loro organelli possano svolgere le proprie funzioni, e, più in generale, in modo che ognuno di noi possa vivere. Sono proprio gli ioni ferro a coordinare le molecole di ossigeno. Questa funzione è talmente importante che un’intera operazione di marketing, un cartone animato conosciuto da adulti e bambini (coadiuvati da un piccolo errore di punteggiatura1) hanno celebrato le false2 virtù degli spinaci3 per decenni.

Tutte queste splendide cose il ferro le fa esistendo in forme diverse: da solo o in lega con altri metalli – cioè in forma metallica e stato d’ossidazione 0; come sale o coordinato a molecole organiche – cioè in forma ionica e stato d’ossidazione +2 o +3; come metafora di forza, durezza e impenetrabilità4.

Ciò che ci porta qui oggi è che a cavallo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, un certo numero di signori lavorando indipendentemente ma in maniera più o meno consequenziale ordinò gli elementi conosciuti in tavole periodiche sempre più elaborate che portarono infine a quella utilizzata oggi dai chimici (e non solo) di tutto il mondo (e non è ancora finita, non si sa mai).

Il ferro si dovette gestire inizialmente numeri diversi, ma è oramai consolidato nella sua posizione al numero 26 e quindi, fino al prossimo giugno, io e il ferro condividiamo questo numero.

A questa giovane chimica, o meglio, CTF, questo 26esimo anno di vita sembra essere sempre più impegnativo e sempre meno chiarificatore, molto lontano dall’idea di vita adulta stabile e definita, solida, fatta e finita, che si ha quando si è bambini. Un’illusione, un po’ come per il ferro che non è così forte e resistente e perenne come viene rappresentato in metafore, similitudini, detti e proverbi.ferro3

Non è però per forza essenziale essere solidi, stabili, definiti e perenni. Credo anzi che ci sia molto da imparare da chi sa essere dinamico e sa cambiare quando la situazione lo richiede; reagire, una parola che ai chimici piace tanto5.

E il ferro questo lo sa fare in tanti modi diversi.

Sa cambiare stato d’ossidazione nei gruppi eme dell’emoglobina e adattandosi, alle diverse situazioni, farci respirare. Sa interagire con l’ossigeno anche per difenderci (qualche volta esagera un po’, a riprova del fatto l’attacco non è la miglior difesa6 e bisogna cercare di essere più zen nella vita), aiutandolo a formare i ROS e sconfiggere patogeni e altre spiacevoli situazioni.

Sempre in ambito di dinamismo, un’altra cosa che il ferro – in questo caso in forma metallica – sa fare è essere duttile. Rapida consultazione della Treccani mi dice:

“dùttile agg. [dal lat. ductĭlis, der. di ducĕre «condurre», part. pass. ductus]

  1. Di materiale che può subire, sotto l’azione di forze di trazione, deformazioni plastiche rilevanti in modo da poter essere ridotto con facilità in fili o anche in fogli sottili
  2. Arrendevole, malleabile: carattere d.; mente d., che apprende con facilità, che può applicarsi a studî diversi;”

 

Non concordo molto con la prima parte del punto 2. Essendo patologicamente e involontariamente “de coccio”, non considero la duttilità arrendevolezza ma la malleabilità una mia mancanza. Apprezzo molto di più la seconda parte, che secondo me rispecchia quella che davvero è la sfumatura importante (e rimarcata per fortuna da Google): “Che si adegua con facilità, versatile.”

Dal Ferro c’è solo6 da imparare.

P.S. Non essendo una capace bevitrice, non me la sento di dilungarmi sul tema “L’acqua fa la ruggine e il vino fa cantare”. Ma è senz’altro vero. E anche questo il ferro lo sa bene.

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1 Da ricordare sempre l’enorme differenza tra “Vado a mangiare, nonna” e “Vado a mangiare nonna”. Una virgola può salvare una vita.

ferro4

2 Una breve delucidazione sulla confusa storia di Braccio di Ferro, del piccolo errore nel contenuto di ferro negli spinaci (roba “da poco”, un ordine di grandezza) e del Professor Hamblin potete trovarla qui:

https://www.bestthinking.com/articles/science/chemistry/biochemistry/the-spinach-popeye-iron-decimal-error-myth-is-finally-busted (ribadisco l’importanza della nota 1).

 

3 Vorrei precisare che amo gli spinaci con tutto il cuore e lo stomaco.

4 Il materiale più duro, impenetrabile e “forte” conosciuto è in realtà il diamante, che pare essere un pochino più apprezzato per le sue doti di brillantezza, prosciugamento di conti correnti e probabilità di ottenere un sì ad una proposta di matrimonio.

5 Da cui lo slogan in voga nei Dipartimenti di Chimica nel 2008: I chimici reagiscono.

6 Il ferro e le specie reattive dell’ossigeno, la reazione di Fenton, http://ww2.unime.it/cclchim/generale/redox/ChiII%280405%2905RadicaliOssigeno.pdf e i tanto acclamati antiossidanti http://www.webmd.com/food-recipes/antioxidants-topic-overview.

Il ferro ha i suoi pregi e i suoi difetti, non è sempre questo stinco di santo. Per maggiori informazioni: http://www.emocromatosi.it/articoli/dannocellulare.htm

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*Serena Della Volpe – MedChemGrad, handcrafter, baker, avid reader, flower lover, tea drinker, cat follower, dancer, fierce, *Katniss*