Inquinamento da Covid.

Luigi Campanella, già Presidente SCI

Ho già affrontato questo argomento in tempi meno sospetti, ma oggi dati alla mano forniti dal WWF Italia la mia preoccupazione di allora diviene molto più angosciata. Mi riferisco agli effetti della pandemia sullo stato di inquinamento del pianeta, effetti che sembrano vanificare gli sforzi di questi ultimi anni per ridurre il consumo di plastiche monouso.

7miliardi di mascherine indossate al giorno nel.mondo, 900 milioni in Europa, 2000 tonnellate delle quali confluiscono ogni giorno tra i rifiuti, 60% degli utenti che preferisce confezioni a prodotti sfusi, impennata degli imballaggi in plastica, 56% in più di consegne di cibo a domicilio, 54 g di plastica la media di ogni pasto, conseguente aumento di stoviglie monouso (malgrado le recenti contrarie disposizioni in materia), 50 tonnellate di rifiuti plastici al giorno in relazione al divieto di consumo al banco, boom.degli acquisti on-line con il loro carico di imballaggi.

Tutto ciò ha prodotto in corrispondenza con la pandemia un inquinamento crescente di strade e mari, mettendo a rischio la vita di molti animali e la nostra salute. In particolare la plastica smaltita a seguito di questa emergenza è aumentata in quantità ed in pericolosità in quanto proprio la ricerca di matrici plastiche degradabili comporta la formazione per dissoluzione delle pericolosissime microplastiche che finiscono negli intestini degli animali e rappresentano inquinanti di nuova generazione, che giungono attraverso il plancton ad entrare nella catena alimentare apportando all’organismo umano pericolosi composti precedentemente assorbiti, a partire dai metalli pesanti.

https://farmaciagaudiana.it/mascherine-kn95-ffp2-ffp3-filtro-valvola-covid

Per capire bene la complessità del problema con riferimento, ad esempio, alle mascherine anticovid si pensi alla loro composizione, non monostrato ma costituita da tre strati successivi di composizione diversa fra loro il che ne rende difficile il riciclo dei costituenti:uno strato esterno in poliestere o nylon,uno mediano in tessuto non tessuto di polipropilene,uno interno assorbente in cellulosa. La risposta a questa emergenza non può che essere affidata ad un cambiamento di stile di vita con un comportamento corretto di noi cittadini che nella situazione attuale non può che concretizzarsi nello smaltimento come indifferenziata (ma ovviamente questo comportamento non può prescindere da un aumento della quantità di rifiuti) e nell’attenzione ad evitare dispersioni involontarie nell’ambiente (quei 2 g volati via dalle nostre mani peseranno per anni come macigni per l’ambiente!), tornando a frequentare i mercati e ad acquistare prodotti sfusi, riattivando l’uso della borraccia, evitando l’accumulo delle bottiglie per l’acqua, nella messa a punto di tecnologie capaci di riciclare i materiali delle mascherine dopo avere provveduto alla sanificazione ed Infine nella produzione di mascherine resistenti e riutilizzabili più volte attraverso un continuo processo di disinfezione ed una struttura meccanicamente più resistente. Sembrano riflessioni fuori tempo visto l’andamento calante della pandemiaa la storia ci insegna che le lezioni che sono venute dalle emergenze hanno purtroppo sempre trovato occasioni successive di applicazione.

Inoltre il caso delle mascherine ci insegna 2 cose;

-che parlare di economia circolare modo concreto significa adeguarsi per la sua applicazioni ai nuovi consumi

-e che le tecnologie di riciclo e riuso prevedono innovazioni che si basano sull’ avanzamento della ricerca.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza noto come Pnrr punta con decisione sulla diffusione dell’economia circolare, non solo come obiettivo etico, ma come strumento di crescita sostenibile nel tempo, anche dal punto di vista economico. Dall’agricoltura sostenibile alle smart cities fino alla gestione dei rifiuti i temi della circolarità sono in cima alle priorità del Piano e richiederanno grande attenzione anche all’innovazione tecnologica; proprio per adeguarsi al rinnovamento della nostra società.