Riciclo della plastica, come si fa?

Luigi Campanella, già Presidente SCI

La recente diatriba fra i sostenitori del riuso e quelli del riciclo degli imballaggi nasce chiaramente da interessi prevalentemente economici. Non si tratta in genere di capacità di un Paese in una direzione o nell’altra, ma forse proprio l’Italia rappresenta l’eccezione virtuosa. Venendo infatti al materiale per imballaggi fra i più diffusi, la plastica, la scelta dell’Italia rispetto all’alternativa riuso/riciclo e stata invece dettata dalle capacità tecniche.

L’economia circolare ha esaltato nel nostro Paese la pratica del riciclo lanciando, nel caso della plastica, due opzioni principali, quella meccanica e quella chimica.

Mentre la prima produce materiali non puri, spesso miscele, non separati da tutti gli inquinanti contenuti nello scarto riciclato, non può essere ripetuta per un numero molto elevato di volte, il riciclo chimico produce i monomeri puri del polimero riciclato e miscele di idrocarburi che possono fungere da materia prima di molti processi a partire da quelli di produzione della stessa plastica di partenza con evidenti vantaggi economici ed è applicabile a plastica difficilmente riciclabile meccanicamente.

Il riciclo chimico inoltre può essere ripetuto teoricamente per un numero infinito di volte.

L’ affermazione piena del riciclo chimico della plastica è contrastata dai bassi costi della materia prima rispetto a quelli della materia prima seconda lievitati proprio dai costi dei processi di riciclo chimico.

I processi di riciclo chimico della plastica sono

-Depolimerizzazione che comporta la rottura della catena polimerica, rottura che può portare ai monomeri o a polimeri intermedi. Si tratta del metodo di riciclo più utilizzato con l’unico inconveniente che può applicarsi solo ai polimeri di condensazione, non a quelli di addizione. Un caso particolare della depolimerizzazione è il cracking catalitico in cui la depolimerizzazione è strettamente legata alla scelta di un opportuno catalizzatore

-Pirolisi (trattamento termico a 450 gradi in assenza di ossigeno) con produzione di miscele di idrocarburi

-Gassificazione: inizialmente applicata alla produzione del gas di sintesi, poi applicata ai rifiuti polimerici, produce gas da destinare a scopi chimici ed energetici, a partire direttamente da miscele, quindi senza separazione preliminare, di materiali plastici.

Idrogenazione mediante azione combinata di calore, idrogeno e catalizzatore con produzione di idrocarburi saturi direttamente applicati alla combustione

-Termolisi: decomposizione termica, ma in ambiente inerte

Un pensiero su “Riciclo della plastica, come si fa?

  1. Sul tema sollevato in questo contributo vorrei segnalare un lungo e molto dettagliato articolo appena apparso molto recentemente su Chemical&Engineering News sul tema del riciclo meccanico/chimico del PET, il materiale maggiormente riciclato negli USA (dove a fronte di un 9% di tutte le plastiche raccolte il PET raccolto è circa il 30% di quello circolante) e probabilmente nel mondo.

    https://cen.acs.org/environment/recycling/recyclers-break-polyester-barrier/101/i39?sc=231129_news_eng_cennews_cen_Essential

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