A proposito di cellulari.

Luigi Campanella, già Presidente SCI

Un recente intervento del prof. Lamberto Maffei Emerito di Neurobiologia presso la Scuola Superiore Normale di Pisa ha riproposto il tema sempre attuale degli effetti sulla salute da parte dell’uso spesso prolungato e continuo degli smartphone,soprattutto da parte dei giovani. Un forte coinvolgimento del sistema nervoso nell’uso smodato di smartphone è da tempo noto. Un recente studio da parte dei ricercatori dell’Università del Connecticut

https://www.nytimes.com/2019/04/24/well/mind/putting-down-your-phone-may-help-you-live-longer.html

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6143708/

fra i grandi utilizzatori di questo dispositivo ha evidenziato disfunzioni a livello ormonale nella produzione di cortisolo e dopamina, oltre a possibili alterazioni della parte più nobile del nostro cervello, deputata al ragionamento e collocata nella corteccia frontale.

C’è poi un aspetto che varrebbe la pena di considerare: il cellulare tende ad isolare chi lo usa rimettendosi ad esso per messaggi, contatti ed informazioni di ogni tipo; di conseguenza il cervello è meno sollecitato, gli stimoli viaggiano solo in uscita, ma non in entrata. Alcuni politici partendo da tutto ciò hanno ventilato l’ipotesi di una legge che limiti l’uso dello smartphone ai minori di 14 anni. Forse una legge può essere utile, ma l’esigenza primaria è culturale:ricondurre lo smartphone al suo ruolo di servizio per l’utenza senza che avvenga il contrario,tenuto anche conto che sul possibile danno che può derivare all’utenza da parte dei cellulari sono purtroppo ancora presenti pareri discordanti.

Ad esempio il più grande studio eseguito,l’INTERPHONE,coordinato dall’Istituto per l’Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro (https://www.iarc.fr/news-events/the-interphone-study/),che ha reclutato 5634 controlli più 2708 casi di glioma e 2409 di meningioma diagnosticati fra il 2002 ed il 2004 nella popolazione adulta (30-59 anni) residente in 14 Paesi Europei e non (fra questi Australia,Canada,Israele) ha concluso che

Overall, no increase in risk of glioma or meningioma was observed with use of mobile phones. There were suggestions of an increased risk of glioma at the highest exposure levels, but biases and error prevent a causal interpretation. The possible effects of long‐term heavy use of mobile phones require further investigation.

I risultati sono qui: : http://interphone.iarc.fr/UICC_Report_Final_03102011.pdf

Ma ha anche evidenziato che un’esposizione cumulative di 1640 ore nell’arco dell’intera vita comporta maggiore incidenza delle due suddette forme di tumore in sede temporale dal lato in cui si utilizza il cellulare. Tali valutazioni sono state peraltro considerate ottimistiche correggendo sulla base di altri studi il rischio ad un valore doppio rispetto alle 2 forme di tumore in confronto ai dati di Interphone. D’altra parte però diverse sentenze in ogni grado di giudizio riconoscono un nesso solo casuale fra neurinoma dell’acustico ed uso del cellulare.

Tutta la popolazione è attualmente esposta a campi elettromagnetici ad alta (antenne radio TV,accessi Wi-Fi,router,smartphone,tablet.cellulari,dispositivi bluetooth) e bassa (cavi elettrici,lampade,elettrodomestici) frequenza. In particolare per le Wi-Fi, in continua crescente diffusione, ne viene evidenziata la capacità in relazione alla potenza media trasmessa anche se allontanandosi dal modem Wi-Fi il campo elettromagnetico si riduce notevolmente, rendendolo inferiore ai valori della rete mobile, con convenienza ad usare quella piuttosto che questa. Per questi valori elevati in situ le reti wifi non dovrebbero mai essere installate vicino a scuole ed ospedali. Ora a tutto ciò si aggiunge il 5G (Quinta Generazione) che sfrutta le bande 700 Mhz, 3.4-3.8 GHz, 26 GHz e successivamente userà la 24-86 GHz. La sperimentazione sul 5G è partita in varie città italiane (Milano,Prato,L’Aquila,Matera e Bari).Trattandosi di esperienza nuova sembrerebbe logico applicare ad essa il principio di precauzione giustificato quando riunisce 3 condizioni: identificazione degli effetti potenzialmente negativi, valutazione disponibile dei dati scientifici, ampiezza dell’incertezza scientifica. Tale atteggiamento è in linea con l’art 32 della Costituzione e con e l’art 3 del trattato dell’Unione Europea che prevedono la difesa della salute di lavoratori e consumatori. A fronte di tutto ciò l’INAIL dichiara di non avere documentazione sulla sicurezza del 5G; il Ministero della Salute dichiara di non essere stato interpellato sulla sicurezza del 5G dal MISE e che anche il Consiglio Superiore di Sanità non si è interessato al problema; il MISE dichiara che la documentazione richiesta,cioè il parere sanitario,non è di sua competenza;

Uno studio effettuato nel Canton Zurigo ha inoltre evidenziato che il carico medio di radiazioni prodotte da reti WLAN (wireless local area network) a cui le persone sono esposte nella vita di tutti i giorni è di oltre 5000 volte inferiore all’attuale valore limite di pericolosità per la salute. Anche l’Istituto Superiore di Sanità si è dichiarato su posizione analoga, anche se resta il nodo dell’utenza fisiologicamente più debole (bambini,anziani,malati)

In tale situazione sul tema è necessaria una moratoria per una valutazione adeguata,con particolare attenzione al rischio per gli elettrosensibili e per i soggetti più vulnerabili. Tale richiesta non riguarda l’esposizione puntuale nel tempo e nello spazio che si correla agli effetti termici con riscaldamento del padiglione auricolare esposto,generalmente inferiori alle soglie,come per le attuali tecnologie 2G,3G,4G,ma piuttosto gli effetti a lungo termine,anche in relazione alla conseguente implementazione del numero di antenne.

Nel 2015 scienziati di 41 Paesi hanno comunicato il loro allarme all’ONU ed all’Organizzazione Mondiale della Sanità affermando che oltre 1000 recenti pubblicazioni scientifiche con referee hanno dimostrato che i campi elettromagnetici colpiscono organismi viventi già a livello molto al di sotto della maggior parte delle linee guida internazionali e nazionali . (https://ilblogdellasci.files.wordpress.com/2020/01/093f0-appellointernazionale-stopal5gsullaterraenellospazio.pdf)

Anche se fra i firmatari dell’appello non compaiono esperti del settore,la serietà professionale di quanti vi hanno aderito e la loro appartenenza a settori della scienza correlati al problema in argomento garantiscono sulla sua affidabilità.Variazione termica dopo intenso uso del cellulare.

La normativa nazionale prevede un livello di riferimento per l’esposizione corrispondente ad un campo elettrico di 6V/m,di cui da più parti si è richiesto l’abbassamento ad un decimo 0,6V/m (la cosiddetta soglia di attenzione) con valori abbassati di un altro ordine di grandezza in corrispondenza delle ore di riposo.

E una ulteriore possibilità sarebbe di passare dai V/m, cioè dal gradiente del campo alla potenza assorbita (a ciascuna lunghezza d’onda) e per kilogrammo di peso corporeo, W/kg.

Un pensiero su “A proposito di cellulari.

  1. Personalmente spengo WiFi domestico prima di andare a dormire, fermo restando che in cassa me ne entrano altri quattro.
    La frenesi compulsiva per lo smartphone è un fenomeno sociale interessante: in Europa se ne cambiano 120 milioni ogni anno con relativo consumo di materie prime strategiche.

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