Via Panisperna: museo, ricerca didattica.

Luigi Campanella, già Presidente SCI

Negli anni 30 all’Istituto di Fisica di via Panisperna a Roma  Enrico Fermi con la supervisione di Orso Mario Corbino formò un Gruppo di Ricerca con  Franco Rasetti,Emilio Segre,Bruno Pontecorvo, Edoardo Amaldi ed Ettore Majorana che si rese protagonista di grandi scoperte nel campo della Fisica Nucleare, ma che già dalle parole di Fermi  riaffermò il principio della unitarietà delle Scienze:

”La speranza è che i progetti in corso permetteranno di realizzare qui in forma costruttiva quella collaborazione fra Fisica,Chimica e Biologia che è così fortemente auspicata dai cultori di queste 3 discipline,le quali pure avendo nomi diversi ed essendo per una necessaria divisione del lavoro coltivate da persone diverse non sono in realtà altro  che capitoli dell’unica grande scienza della Natura”.

Purtroppo per lunghi anni la struttura originaria, la palazzina, è stata dismessa e solo l’incancellabile valore storico ne ha rappresentato la difesa dell’identità. Finalmente nel 1999 è stato fondato il Centro Ricerche Enrico Fermi (CREF) come composizione fra un ruolo di Museo dedicato alla eredità scientifica di Fermi con reperti originali  degli esperimenti ed adeguati sistemi audio/video per renderne fruibile la comprensione ed uno di struttura di ricerca  propria. All’atto della fondazione del Centro ne è stata ribadita la funzione di promozione della ricognizione sistematica delle testimonianze storiche  delle scienze e delle tecniche conservate nel Paese, nonché delle relative pertinenti risorse bibliografiche e documentali. Sono anche state focalizzate nell’atto istitutivo l’incentivazione, anche in collaborazione con università e centri di ricerca, delle attività formative e professionali per gestire musei, città della scienza e la promozione della cultura e divulgazione scientifica. Bisogna però fare un salto di 20 anni per arrivare a vedere, come oggi è possibile, qualcosa di concreto, la palazzina completamente  restaurata da potere essere utilizzata per gli obbiettivi scientifici del CREF.

A quelli codificati vorrei aggiungerne un altro connesso ad una mancanza che nell’area romana si sente dal tempo della chiusura del Laboratorio di Didattica delle Scienze della Facoltà di SMFN della Sapienza. Oggi la didattica delle Scienze soffre della mancanza di strumentazione trasparente quindi didattica. Sempre più spesso gli strumenti ai giorni nostri si configurano come vere e proprie “scatole nere”. 

Nel passato recente e meno recente purtroppo esigenze di spazio e di rinnovamento hanno indotto a sacrificare strumenti obsoleti, forse sul piano scientifico, ma straordinariamente utili sul piano didattico in quanto modulari e trasparenti rispetto ai loro contenuti tecnici ed alla loro modalità costruttiva. In tale situazione strumentazioni che si sono salvate dalla rottamazione divengono preziose tanto più se si riflette sulla difficile esperienza a Roma di Kircher e Neviani (Liceo Visconti al Collegio Romano) per formare una collezione museale.

Diceva Neviani “Non vi ha dubbio che per l’incremento delle collezioni (intendiamoci-precisava- non dell’accumulo di materiale qualsiasi che si lasci dormire nei cassetti e negli scaffali  a coprirsi di polvere ed essere preda dei tarli)occorrono alcuni elementi di fatto, senza i quali esse sarebbero impossibili. Locali, arredamento e dotazioni proporzionate” Questo impegno sul CREF oggi finalmente riattivato non deve andare disperso ed in questo senso bisogna affidarsi alla lungimiranza dei nostri governanti. Quando nel 1870 tutte le proprietà del Vaticano passarono allo Stato Italiano, la cultura dell’epoca non era sufficientemente preparata ad accogliere e valutare il valore di questo tipo di Museo che fu insipientemente smembrato e volutamente disperso, distruggendo quanto Kircher aveva razionalmente aggregato.Oggi la situazione e le sensibilità sono diverse.

La ricomposizione culturale ed il valore della Storia e dei suoi insegnamenti è molto cresciuto nella convinzione popolare:la richiesta di conoscenza,non di semplice informazione,deve essere soddisfatta perché davanti ad essa c’è una scelta partecipata dei cittadini alle domande che la vita- e di conseguenza la politica- pone continuamente davanti.

Il sito del nuovo museo: https://cref.it/

Il team di lavoro del nuovo CREF, i nuovi ragazzi di via Panisperna.

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